Ricetta per un festival di provincia
+ Prendere una location scomoda e freddissima anche ad Agosto.
+ Aggiungere una manciata di giovani gruppi, combinati in varia guisa, ma riconducibili in modo univoco solo ed esclusivamente a questi generi musicali:
– grunge
– blues à la John Spencer
– canzone d’autore (meglio se con strumenti popolari)
– punk
+ Accertarsi che nulla suoni in modo vagamente originale e personale e, soprattutto, diverso da come avrebbe suonato un festival analogo nel triennio 95-98.
+ Miscelare con due presentatori improbabili che durante i cambi palco intervistano i gruppi che hanno appena suonato (!) facendogli domande come «Che cos’è per voi la musica?» (!!).
+ Inserire un direttore artistico sborone che per descrivere sul flyer i gruppi partecipanti si lancia in tirate magniloquenti e snocciola generi musciali al ritmo di 5 o 6 per volta. Dopo descrizioni del genere il minimo che possa succedere è che il pubblico pretenda quantomeno di vedere sul palco i Pink Floyd dei primi anni ’70.
+ Per non rendere il concerto un vero disastro, aggiungere alla fine un gruppo ospite che sa il fatto suo, e che non delude nemmeno chi li ha già visti live varie volte. I pochi superstiti al freddo, al tedio musicale e ai problemi tecnici potranno così trovare la forza di trattenersi dal desiderio di insultare gli organizzatori, e di maledire la propria spocchia e i propri gusti troppo esigenti cresciuti come rampicanti da quando ci si è trasferiti a vivere in una città più grande.
+ Cuocere per quasi un mese alla consapevolezza della quasi totale assenza di altri concerti vagamente interessanti nel raggio di una trentina di giorni e di qualche centinaio di chilometri.
+ Il pranzo è servito. Occhio, chè il rischio che vi vada di traverso è alto.
te l’hanno già detto che jon spencer è senza l’h???:)
vabbè, stasera mi andava di sentire un po’ di musica dal vivo ma se per allora è gia finito sarà per la prossima volta
è in corso di svolgimento, quindi ormai è tardi…
ma il festival di provincia c’è già stato oppure ho ancora speranza di partecipare?
Ink, credo la cosa sia più complessa. Ti può capitare di trovare gente curiosa ed affamata in provincia, e caproni in città. Il problema è che, da Napoli in giù, tranne qualche sporadica apparizione da ricondurre al terzo segreto di Fatima, rimane ben poco. Ahimè.
dio maledica il 56K.
ricordo ancora una scena a casa tua con ecce bombo sulla tele silenziato e tu e il tuo compare che ripetevate in sincro tutte le battute a memoria…io non vi sto dietro, posso farlo al massimo per Clerks..
Era ecce bombo comunque. Quanta adolescenza in me.
+ Antonio: non so, secondo me la differenza grossa è provincia/città, e osservatore rovinato dalla città / provinciale miope e contento. Poi nord o sud cambia poco..
+ Marina: è su Candore, si chiama Pitagora e la puoi scaricare da qui.
+ Filo: naa, da queste parti va più il rosso quest’anno. L’unica cosa bella infatti sono i manifesti.
-Colore preferito?
-Grigio fumo metallizzato.
ma non è su prodotto quel pezzo. faccio la parte dell’ignborante siccome google non mi aiuta.
(come si chiama?)
Pensa se vivessi al Sud..