Occhi aperti, porte chiuse
Ogni volta che torni nel natìo borgo selvaggio -non spesso, di questi tempi- senti tutta la distanza tra quello che eri e quello che sei. Che è solo un’istantanea, ma a forza di fotogrammi scanditi nel tempo passano gli anni senza che te ne accorgi, e solo se ne metti in fila di sufficientemente distanti riesci a notare le differenze.
Così, banalmente, scopri che non sei più quello di una volta (e che probabilmente non lo sei mai stato, come canta qualcuno): ti consideravi una persona equilibrata (troppo) e sfaccettata (chè nelle foto cambia l’angolatura e sembra sempre che tu sia qualcun’altro), abbastanza in gamba da non cadere vittima dei soliti clichè e da non essere categorizzabile con un’occhiata come capita spesso. Ora ti guardi riflesso negli occhi delle persone che dal paesello non mettono il naso fuori se non per qualche vacanza esotica o un salto in riviera il sabato sera, e ti accorgi che Bologna ti ha fatto diventare una persona ben precisa. Spocchiosa (ancor più di quanto pensassi, allucinante), intransigente e -nonostante ciò, o forse proprio per questo- davvero poco originale. Ti senti a disagio nel non riuscire più a fare buon viso a cattivo gioco, ad avere un background talmente ingombrante da non riuscire a trovare argomenti con persone che non ne condividano almeno un pezzetto, e, pur conscio di ciò, a non essere in grado di farci nulla. Se non fuggire, alzare il volume dell’autoradio e pensare che questo non è esattamente il momento ideale per notare che il mazzo di possibilità non fa che assottigliarsi di giorno in giorno.
Ok, non è certo un dramma; si sa che quelli che vogliono tenere il piede in più scarpe ed essere tutto finiscono per non essere nessuno, quindi va bene così. E, a ben pensarci, non è neanche una novità. Vederselo spiattellato così chiaramente davanti agli occhi, quello invece lo è.
uhm… mi ci trovo pure io ogni tanto (e per l`accredito? come rimaniano? :))
per qualche giorno, ad agosto, al mare. da cinque anni e mezzo a bologna torno a casa ormai solo per il mare. cinque giorni ad agosto, mai di più. è mia mamma che viene qui. che per il resto non mi manca niente.
poi, dopo la repulsione da ritorno, verrà anche il momento del buonismo da ritorno. Accadrà magari dopo anni, dopo lunghe assenze, solo per periodi brevi e forse non con tutti, ma vedrete che accadrà. Ve lo dice un pluriesiliato ritornante cronico e anzianotto. Poi , per qualche giorno si riesce a trovare un compromesso. Per qualche giorno ho detto
concordo e concordo. e se penso che sono a bologna solo da sei mesi e non da sei anni, come te, la cosa si fa veramente preoccupante. questa a casa è stata una delle settimane più lunghe della mia vita, ti dirò. a casa mia, non mi sentivo a casa mia.
per lenire il dubbio ti consiglio la mia guida sul provincialismo vs metropolitani. PL2
oh. Mò ti linko che quasi mi sono commossa. Sinceramente, è quello che andava girlonzolando nella mia testa annichilita dalla Pasqua da almeno 5 giorni. Quasi con le stesse parole.
universal feeling
bello