Due enormi barattoli nel centro di Bologna
Che io sia fuggito dall’afa bolognese una decina di giorni fa lo sapete già. Che non vi farò ritorno prima di fine Agosto non lo sapete, ma ve lo dico ora. In città però le cose vanno avanti, e con esse anche le improbabili trovate della giunta Guazzaloca. Dopo il folle progetto della metropolitana, è la volta dell’Infobox, orrore architettonico realizzato nelle centralissima Piazza Re Enzo, a due passi da Piazza Maggiore, il Nettuno e San Petronio, e a tre dalle due torri. Trattasi di due pseudo-container, plasticosi e semi-trasparenti, a forma di ‘goccia’ (subito ribattezzati ‘i barattoli’) atti a contenere pannelli informativi che illustrano i meravigliosi risultati ottenuti dalla giunta di destra da 3 (o sono 4?) anni a questa parte. Bieco scopo propagandistico a parte, i due barattoli sono proprio brutti: immaginatevi questi enormi pezzi di plastica e ferro, a metà tra uno stand da fiera e un acquario, in mezzo a strutture di cotto e mattoni, proprio nel centro della città. Tutto ciò per la bellezza di sette miliardi di vecchie lire, che potevano essere spese in modi molto migliori. Come non bastasse, l’infobox non è neanche accessibile ai disabili.
Da quando, un paio di settimane fa, queste ‘verruche high-tech’ (come sono state definite da un architetto francese) sono state inaugurate, la popolazione è sul piede di guerra: è ormai fisso un presidio informativo davanti ai barattoli, ogni sera vengono organizzate mini-manifestazioni di protesta, sondaggi, rappresentazioni satiriche e quant’altro. Inoltre, l’attività di contro-informazione è documentata da un sito web. Riusciranno i nostri eroi ad eliminare l’orrore architettonico e a ripristinare uno degli angoli più belli di Bologna? Temo di no. Ma tentare è un dovere.
(grazie a Checco)