sabato, 07/06/2003

nessun titolo

Ancor più tridimensionale
«Credo che non parlerò per il resto della serata»: questa la prima cosa che mi è venuta in mente mentre le note deflagranti di Group four si spegnevano, e l’Arena veniva travolta dagli applausi. Il concerto dei Massive Attack di giovedì sera è stata un’esperienza magistrale; di più: madornale.
Già la musica del collettivo di Bristol è evocativa e scenografica da sola, nella sua complessità stratificata di rime e beat; se però i significati e le atmosfere vengono sottolineati ed enfatizzati da un megaschermo che proietta ora inquietanti scritte matrixiane, ora dati numerici su inquinamento, popolazione terrestre, consumo energetico ed armamenti -in una deriva infinita di rimandi e cortocircuiti della società dell’informazione- il concerto comincia a diventare un’esperienza. Nel setting dell’Arena di Verona, poi, il tutto diventa ancor più tridimensionale.
E’ stato un concerto fatto più di momenti che di canzoni: l’attacco del basso di Angel, il violino errabondo alla fine di Butterfly Caught, gli arabeschi di chitarra disegnati su Karmacoma, gli acuti di Mr. Horace Andy in Hymn of the Big Wheel. E poi il campione di chitarra -qui suonato- di Antistar, il beat sincopato di Inertia Creeps, il serrato giro di basso di Safe from Harm, l’apertura melodica di Unfinished Sympathy (la canzone preferita dei blogger, come si diceva qui
), con Debbie Miller a fare da maestra di cerimonie. E su tutti lui, Robert Del Naja, una figura in controluce che lambisce le note e le riempie di significato.
E non importa se la poco significativa vocina di Dot Allison -anche opening act- nulla può al confronto di quelle di Sinead O’Connor e di Liz Frazier che si sentono sui dischi, se il volume non era certo ai livelli auspicabili per musica così viscerale e se ogni canzone non era mai perfetta (come fa ad essere perfetta musica così sfaccettata? Come fanno ad essere perfette contemporaneamente TUTTE le facce? Impossibile): un concerto che ti lascia senza parole è già abbastanza. A proposito di parole, ne ho già usate fin troppe.




4 Commenti a “nessun titolo”:

  1. rexistenz ha detto:

    deve essere stato un concerto fantastico…azz…provo un pò di invidia…cmq le tue parole sono riuscite a rendere l’atmosfera….ciao!

  2. jus ha detto:

    alla fine ho deciso di non andare.. troppo casino, interrogazioni, studio. mi sa però che potevo fottermene per una sera.

  3. inkiostro ha detto:

    Ehm…evidentemente non abbiamo gli stessi gusti…proprio no… :-|

  4. lorenzoguitar ha detto:

    I Massive Attack li trovo troppo ripetitivi e noiosi. Preferisco il rock vero e coinvolgente del Liga.