Ghost in the shell
Non capita spesso di pensarci, ma a ben vedere è una conseguenza curiosa della vita online. Uno passa ore della sua vita a scrivere, chattare, bloggare, discutere, commentare, scaricare, farsi degli amici e lasciare molte tracce di sè, a volte tracce più profonde e significative di quanto chi vive fuori da questi sistemi possa mai capire e poi, che succede? Un giorno qualcosa va storto. Di solito cerchiamo di non pensarci, ma in realtà la domanda che si fa questo lungo articolo di City Paper, è tutt’altro che peregrina: What Happens to Your Online Self When You Die?
Io pure ho pensato a questa cosa. Più volte. Affascinante. A mio parere.
Ciò mi rende felice.
Prego.
grazie, è molto importante per me.
Allora ti stimo.
Certo che è voluta… :)
[NCP: a me sembra un tema affascinante. deve essere il dark che è in me]
Il titolo di questo post, nel caso in cui la citazione ‘geek’ (non l’altra…) sia voluta, è geniale.
non l’ho letto tutto, ma a dirla tutta non vedo proprio motivo per farmi questa domanda. nessuno chiude mai niente su internet. ecchissenefrega di farlo quando muori.
Inquietante, e non peregrino. Anche se a questo punto vorrei sapere il *come* della dipartita.