Solo una cosa da dire: sigh – Le Organ si sono sciolte.
Già si sapeva, e visti gli ultimi dischi non è detto che sia un male – Anche i Supersystem si sono sciolti.
Da noi bisogna essere morti; ma non succederebbe comunque – Ai Flaming Lips hanno dedicato una via a Oklahoma City, Flaming Lips Alley.
Come ho già detto, questi qua hanno sbagliato mestiere – Al numero uno della top 50 dei video dell’anno dell’espertto Doc Copenhagen c’è Here it goes again degli OK Go.
«E quindi, più per quello che c`è – ed è tanto – stiamo attenti a quello che manca. Ed è tanto» – La più condivisibile recensione del controverso secondo disco di Joanna Newsom è di Marco su Kronic.
Soundtrack:
The Organ – Brother (MP3)
Supersystem – Not the concept (MP3)
The Flaming Lips – The Yeah Yeah Yeah Song (MP3)
OK Go – Here it goes again (MP3)
Joanna Newsom – Monkey and bear (MP3)
L’ultimo singolo dei Supersystem tutto sommato non era poi così male.
Però il disco in todo sinceramente faceva cagare.
Riz
nooooooooooooooooooooooooo le organ noooooooooooooooooooooo
Mi dispiace davvero.
il disco di joanna è notevolissimo. la partecipazione di bill callahan lo impreziosisce ulteriormente.
in fede
mr.crown
ps: “delle organ chi se ne fregia” come direbbe petrolini
l’apparizione su L word era già un segno bruttissimo.
(Non lo guardo, mi muovo in una stanza in cui un televisore acceso lo trasmette, né è possibile interrompere la trasmissione).
Ma anche chi se ne frega, della carriera di modella della cantante….ari-sigh :(
uffaaaaaaa le organ.. ieri sono andata tutta bella e beata sul loro sitino e.. non riesco a continuare. sigh sob.
vabè, la cantante diventerà una modella professionista!
Marco come al solito ha centrato il punto, recensione al 100% condivisibile!
In un mondo migliore sarebbe la prima penna del giornale musicale più importante.
G
:-((
è una tragedia :-(
io sto facendo SIGH da ieri, dannazione.
Commenti:
1: mi associo al sigh
2: sempre sigh, ma un po’ meno (bella Not the concept!)
3: qua c’è via John Lennon, accontentiamoci.
4: i tapis roulant sono indie?
5: disco sopravvalutato dell’anno