"E mo' basta però" è una raffinata espressione che molti di noi hanno pensato almeno una volta desiderando voltare i tacchi e andar via da queste desolate lande italiane. Anche tra chi è passato poi ai fatti, c'è sempre un magone, una lacrimuccia, o se preferite un senso di responsabilità che fa scattare il meccanismo "anche se son partito devo fare qualcosa perchè le cose cambino". A questo pensa ExBo, un gruppo di bolognesi nativi e adottivi che stando all'estero vogliono tenere un legame professionale, culturale e civile con la propria città.
Sentiremo Maria Chiara Prodi, fondatrice di Exbo, stasera alle 19 su Impronte digitali a radiocitta'fujiko. Il manifesto di Exbo è molto chiaro:
Non accettiamo che si dica che l’unica scelta è tra “partire” e “restare”, tra salvare se stessi o contribuire al paese che ci ha visto nascere. Noi non siamo partiti per fuggire, ma per curiosità. Per seguire le nostre passioni. Siamo partiti perché la mobilità è parte integrante della nostra generazione, ma non rinunciamo ad un nostro baricentro: Bologna. I tempi sono maturi per un cambio di prospettiva. Vogliamo lanciare alla nostra città la sfida di un nuovo modo di intendere la partecipazione e la cittadinanza. Nel quale ci sia spazio anche per il nostro contributo.
In ExBo ci sono ricercatori a Oxford, professori di informatica a Parigi, new media manager a New York, scienziati a Losanna. Tutti "stanchi della retorica sui cervelli in fuga e del clima di immobilismo e negatività che connota questo argomento", vogliono tenere aperta una rete tra Bologna e il mondo. Riusciranno nel loro intento? Noi crediamo e vogliamo di sì.
[…] podcast della trasmissione “Impronte digitali” lo trovate qui: http://www.inkiostro.com/2013/01/14/impronte-digitali-exbo/ e un grazie a Filippo e Fabrizio per la curiosità che hanno mostrato nei confronti di noi […]