Mentre Julian Assange si dedica al suo tv show e ai suoi arresti domiciliari, le domande poste da WikiLeaks rimangono: qual è il senso della nostra democrazia? Perché non funziona mai come vorremmo? I governi e le aziende lavorano per noi o per lo status e il ca$h quo? Qual è il confine tra trasparenza e segreti per la sicurezza nazionale?
Su questo terreno si muove anche GlobaLeaks, "the first open-source whistleblowing framework", letteralmente una piattaforma per fare le "soffiate". Piattaforma pensata perché media, giornalisti, attivisti politici, cittadini e aziende possano scambiarsi informazioni scottanti senza compromettere l'anonimato e la sicurezza delle fonti. Chi viene a conoscenza di una pratica illegale o non etica, può così denuciarla senza timore di ritorsioni. GlobaLeaks mette a disposizione il software, ovviamente free e open source, e una serie di "best practices". A differenza di WikiLeaks non esiste un filtro, una sorta di redazione o gruppo direttivo che decide cosa e quando pubblicare, tutti hanno lo stesso titolo di "random GlobaLeaks contributor”.
Per chi volesse saperne di più, qui c'è una demo o meglio ancora può sentire Claudio Agosti, hacker e programmatore che fa parte del team di sviluppatori. Sarà l'ospite di Impronte digitali, stasera alle 19 su radiocitta'fujiko.
[…] rimasti fermi con la comunicazione di lancio ( http://www.globaleaks.org ), un paio di articoli, un paio di interviste, varie […]