E poi a volte nelle canzoni ci sono certe piccole cose che ti mandano fuori di testa. Come una particolare progressione melodica, il sibilo delle dita che scivolano sulle corde di una chitarra acustica o un controcanto nel posto giusto e al momento giusto.
In Paradise Circus, l’ultimo singolo dei Massive Attack dal nuovo Heligoland (che esce in questi giorni), quello che mi ipnotizza è il pattern ritmico; un intreccio di drum-machine contrappuntato da un handclapping irrequieto e da una batteria solida con rullata finale che si porta via la battuta e ti costringe a volerne ancora.
Che la canzone sia una gran bella canzone in un bel disco (che suona un po’ fuori tempo massimo, è vero. embè?) c’entra poco. La mia attenzione va tutta lì, a quell’intreccio matematico di linee ritmiche che si inseguono e raggiungono l’equilibrio ultimo tra perfezione della forma e incompiutezza della progressione, che ti porta ad essere contemporaneamente soddisfatto e insoddisfatto, e a continuare a spingere Play.
Poi c’è anche il video, che nella versione non censurata (visibile qua) ripropone diverse scene dal film porno del 1973 The Devil in Miss Jones alternate alle lucidissime dichiarazioni della sua protagonista ormai settantenne Georgina Spelvin. Il diavolo è nei dettagli, tutto torna.
Massive Attack + Hope Sandoval – Paradise Circus (MP3)
Bonus:
Massive Attack + Hope Sandoval – Paradise Circus (Gui Boratto rmx) (MP3)
[che è un bel remix. Anche se senza il pattern ritmico originale è un po’ un’altra cosa]
a quell’intreccio matematico di linee ritmiche che si inseguono e raggiungono l’equilibrio ultimo tra perfezione della forma e incompiutezza della progressione, che ti porta ad essere contemporaneamente soddisfatto e insoddisfatto, e a continuare a spingere Play…semplicemente geniale!!!!!
Dal vivo sono strepitosi, meglio di anni fa.
La citazione di The Devil In Miss Jones mi riporta, ovviamente a questo