molto in ritardo, ma a me piace avere l’ultima parola (il che mi fa pensare sempre a dracula morto e contento*), mi sono ricordato un particolare.
"son venuto, signor curato, per sapere a che ora le comoda che ci troviamo in chiesa". è la frase, testuale, che dice renzo quando va da don abbondio (l’ho cercata, mica ne ero sicuro. e ancora meno potrei ricordarmela a memoria.). "LOL" e "don" invece sono colloquialismi con cui adatti il testo al suo contesto, cioè (il finto) facebook.
mi sembra corrobori la mia tesi. poi, può non fare ridere. a molti queneau (proprio lui, il nume) sembra ridicolo e inutile. a me piacciono entrambe le cose (queneau, si intende, appena appena di più)
giorgio blubblà (che pensa lentamente)
* che, per inciso, è divertente. per lo stesso motivo della parodia, qui sopra: che come tutte le cose di mel brooks rivela una serie di parallelismi ben strutturati, che si apprezzano solo avendo ben presente il testo originale.
> quanto alle battute in sé, sono carine. un esercizio di stile
> LOL. Bravo il mio curato.
sono perplesso: qualcosa non mi torna.
(per inciso, una frase come "Don, a che ora le comoda che ci troviamo in chiesa oggi?" è sovraccarica – e per questo mi fa orrore. o fai – bene – una parodia della scrittura seicentesca (e devi essere in grado di farlo meglio di manzoni, per fare ancora ridere nel 2009), oppure fai parlare – bene – renzo come un gggiovane (e già questo farebbe meno ridere). fare male tutte e due le cose in un’unica frase è una cosa tristissima. paragonarlo a queneau è un’empietà di cui ti pentirai amaramente, quando a 80 anni scriverai la tua autobiografia).
nono, ero serio. mi ricorda la quinta ginnasio, e siccome sono già in fase terza età avanzata, quindi in piena nostalgia, mi è piaciuto moltissimo.
credo sia lo stesso meccanismo per cui mi piace moltissimo jocelyn pulsar.
sinceramente non penso nemmeno di dovermene pentire (a meno che non facessi della nostalgia il punto fermo della mia vita). quanto alle battute in sé, sono carine. un esercizio di stile (nel senso proprio di queneau). niente di che (senza il meccanismo nostalgico di cui sopra).
-Disclaimer di rito-
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a Nibbio e a Griso piace questo elemento.
molto in ritardo, ma a me piace avere l’ultima parola (il che mi fa pensare sempre a dracula morto e contento*), mi sono ricordato un particolare.
"son venuto, signor curato, per sapere a che ora le comoda che ci troviamo in chiesa". è la frase, testuale, che dice renzo quando va da don abbondio (l’ho cercata, mica ne ero sicuro. e ancora meno potrei ricordarmela a memoria.). "LOL" e "don" invece sono colloquialismi con cui adatti il testo al suo contesto, cioè (il finto) facebook.
mi sembra corrobori la mia tesi. poi, può non fare ridere. a molti queneau (proprio lui, il nume) sembra ridicolo e inutile. a me piacciono entrambe le cose (queneau, si intende, appena appena di più)
giorgio blubblà (che pensa lentamente)
* che, per inciso, è divertente. per lo stesso motivo della parodia, qui sopra: che come tutte le cose di mel brooks rivela una serie di parallelismi ben strutturati, che si apprezzano solo avendo ben presente il testo originale.
> quanto alle battute in sé, sono carine. un esercizio di stile
> LOL. Bravo il mio curato.
sono perplesso: qualcosa non mi torna.
(per inciso, una frase come "Don, a che ora le comoda che ci troviamo in chiesa oggi?" è sovraccarica – e per questo mi fa orrore. o fai – bene – una parodia della scrittura seicentesca (e devi essere in grado di farlo meglio di manzoni, per fare ancora ridere nel 2009), oppure fai parlare – bene – renzo come un gggiovane (e già questo farebbe meno ridere). fare male tutte e due le cose in un’unica frase è una cosa tristissima. paragonarlo a queneau è un’empietà di cui ti pentirai amaramente, quando a 80 anni scriverai la tua autobiografia).
a supporto del fatto che è fatto bene, avete notato che la cronologia corrisponde, sì?
(sempre blubblà) (ho i neuroni lenti)
nono, ero serio. mi ricorda la quinta ginnasio, e siccome sono già in fase terza età avanzata, quindi in piena nostalgia, mi è piaciuto moltissimo.
credo sia lo stesso meccanismo per cui mi piace moltissimo jocelyn pulsar.
sinceramente non penso nemmeno di dovermene pentire (a meno che non facessi della nostalgia il punto fermo della mia vita). quanto alle battute in sé, sono carine. un esercizio di stile (nel senso proprio di queneau). niente di che (senza il meccanismo nostalgico di cui sopra).
meglio? peggio?
blubblà
blueblanke è sarcastico, immagino. umorismo da 3a media.
Bruttarello, eh (e anche banale. L’Amleto di McSweeney era di tutt’altro livello).
suvvia, è banalotto forte..
a
Bellissimo !
-Gas-
SPETTACOLO
ahah, la monaca di monza non se l’è aperto l’account??? :-)
it’s sooo 2006. che stronzata.
relazione complicata
[..] [via uomosenzak/inkiostro] [..]