«And if every relationship is a two-way street
I have been screwing in the back whilst you drive»
[Jarvis Cocker – I never said I was deep]
Non so voi, ma io Jarvis l’avevo dato per perso.
Dopo la perfezione toccata negli anni del brit-pop (che hanno consegnato i suoi Pulp e la loro Disco 2000 alle leggenda), con l’appendice del sontuoso noir di This is hardcore, Jarvis Cocker stava cominciando a farmi un po’ pena. Letteralmente intrappolato nel personaggio del dandy inglese colto, brillante e un po’ stronzo, ma incapace di scrivere e pubblicare ancora materiale all’altezza del suo passato, Jarvis stava diventando più famoso per le sue frequentazioni (è diventato un grande amico di Nick Cave, pare) e le sue opinioni (come columnist del Guardian o conferenziere d’eccezione) che per la sua musica. Il nuovo disco Further Complications, a un primo ascolto, non mi sembrava in grado di cambiare le cose, complice anche un singolo abbastamza inutile.
Grazie a un giro di shuffle particolarmente ispirato (sia sempre benedetto lo shuffle) ho però cambiato idea.
I never said I was deep è tra le migliori ballad mai scritte dall’autore inglese, un classico pezzo di crooning con melodia e arrangiamento impeccabili e un testo ispiratissimo, crudele e ironico che gioca a smentire tutti i luoghi comuni più nobili su un’artista intelletuale come Cocker, che si professa invece gretto, volgare e «profondamente superficiale». Come stile e atmosfera impossibile non pensare ai pezzi migliori del Nick Cave più grottescamente romantico, in modo simile a quanto accade con Leftovers, impietoso e quasi patetico corteggiamento di un «avanzo» ormai in là con l’età. Due stoccate di gran classe che si fanno ascoltare e riascoltare, e segnano un nuovo inizio per la carriera di Cocker.
Anche se alla fine fanculo, chissenefrega.
Questo post in realtà è un semplice sfoggio del mio giudizio e del mio fiuto musicale, al solo scopo di fare colpo sulle ragazze. Come tutti gli altri.
Jarvis Cocker – I never said I was deep (MP3)
Jarvis Cocker – Leftovers (MP3)
Non ci capisco un tubo di chitarre, rock e più in generale forse anche di melodia. Però faccio un salto fuori dalla mia trincea di legna e musica brutta: amo i pulp e Common People è uno dei miei must canori quando viaggio in auto.
Questo commento in realtà è un semplice sfoggio della mia mancanza di giudizio e dell’assenza di fiuto musicale, al solo scopo di condividere.
bebo
Bel disco, sì. A me erano piaciute anche le cose fatte con/per Charlotte Gainsbourg. E Disco2000 cantata da Nick Cave è spettacolare!
Arnaldo
[io riesco a scaricarli senza problemi, tesoro. Magari riprova]
perchè tesoro non dai più la possibilità di downloading ..
bel regalo sarebbe nò?!?! baci
E ci sei riuscito (col finale ancor più che col resto).
B.
clap clap clap