Della musica di Micahu and the shapes mi sono innamorato fin dalla prima volta che l’ho sentita. Lo scorso autunno avevo scaricato da chissà dove (non riesco a ricostruirlo) uno sparuto mp3 che aveva avuto una certa gloria sul mio Winamp; della band che l’aveva prodotto si trovavano però pochissime informazioni, e in breve tempo il file è finito nel triste dimenticatoio riservato alle belle canzoni senza un disco intero o una storia a dargli il giusto contesto. Disco intero che è arrivato in primavera (sotto la prestigiosa egida di Rough Trade, tra l’altro), e con esso l’attenzione della stampa che conta e un rinnovato colpo di fulmine nello stereo del sottoscritto.
Jewellery è un disco strano e familiare al tempo stesso. Per esso è stata coniugata l’etichetta di «pop cubista», che pare curiosamente appropriata nel definire il modo in cui una materia fondamentalmente melodica viene scomposta e ricombinata in modo innovativo e sorprendente, incorporando un approccio lo-fi, inserti di elettronica a 8 bit, echi blues (a volte viene in mente persino Tom Waits) e irruenza punk.
La titolare del progetto – Mica Levi, classe 1987- ha un nome da pokemon e l’aria un po’ da freak ma studia a una scuola di musica e ad ascoltare bene la cosa si sente. In cabina di regia siede niente meno che Matthew Herbert, ed è probabile che un nome del genere non si scomodi se non ha a che fare con qualcosa di grosso.
Sono poi riuscito a vederla live al South By SouthWest, ma nell’apposito post è finita citata solo tra le honorable mentions (dal vivo il suo set è ancora un po’ acerbo; ma si farà); ne ho scritto un po’ di più nell’esteso report in bella copia che trovate sul numero di Rumore in questi giorni in edicola.
Dalle nostre parti capiterà per una sola data questo Sabato al Palazzo dei Congressi di Roma, all’interno del sempre eccellente festival Dissonanze (quest’anno tra gli altri ci saranno Moderat, Bat for lashes, Lindstrøm, Timo Maas, Laurent Garnier, Telepathe..) che insieme ai rigatoni alla gricia e ar colosseo è una delle cose che più invidio alla capitale.
Al grido di: meno Totti, più pokemon cubisti.
Micachu and the shapes – Golden phone (MP3)
Micachu and the shapes – Calculator (MP3)
questa roba è BUONA
j.m.
Ammazza che brutta, sembra un bambino imbronciato
Niente male!