Mercoledì 14 gennaio 2009, un quarto d’ora di passeggiata digestiva post pranzo lungo Corso Vittorio Emanuele a Milano, la capitale mondiale della moda.
Link al set.
A bit scary.
Mercoledì 14 gennaio 2009, un quarto d’ora di passeggiata digestiva post pranzo lungo Corso Vittorio Emanuele a Milano, la capitale mondiale della moda.
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A bit scary.
se poco ti importa che siano brutti non vale. a me invece piacciono le cose belle. per le persone faccio un’eccezione solo se sono molto intelligenti.
Ho comprato il primo paio quattro o cinque anni fa, e nel momento in cui ho infilato il piede lì dentro ho deciso che sarebbero stati i miei migliori amici negl’inverni a venire e m’importa poco che siano belli o brutti: la questione si rende irrilevante nel momento in cui ti accolgono caldi come una pantofolona amica e ti salvano le estremità nei momenti di grande tensione artica – al contrario delle crocs, che non solo provocano spasmi, epilessia e morte solo a vederle ma non hanno nemmeno un vantaggio. Le alternative non sono paragonabili, camminare nel gelo nordico (testati a diverse latitudini, garantisco) per ore nel tepore e nella morbidità non ha prezzo. La questione moda non è più un fattore rilevante nella loro diffusione ormai da un paio d’anni – eccezion fatta per le mentecatte che li indossano a giugno, ma che ci volete fare. Per altro, questi stivaloni pelosoni non mi dispiacciono certo e si abbinano con scioltezza a molteplici abitini.
Distinti omaggi.
Gi
il must dell’autunno era il giubbinodipellerockerannisettantaiggypop.
Poi è arrivato l’inverno.
Valentone.
Anche a New York sembra esistano solo le UGG http://www.flickr.com/photos/ziopaopao/2253989176/
Paolino
Fashion police, I’d like to report a crime!
d
Fantastico reportage fotografico. E comunque è dappertutto così. Apparentemente c’è qualcosa in quelle cose che fa scattare la molla devo troppo averle.
ah, il tag che hai creato ora mi farà scatenare. e sì che nelle pause pranzo dovrei leggere Internazionale.
come dicevano in diversi, è moda del 2005, tuttavia, ancora nel 2009, l’effetto congiunto di freddo straordinario e italica attitudine alla comodità ha fatto riesumare a molte ganze dalle scatole in cantina queste calzature che avrebbero invece dovuto essere diligentemente sepolte in cortile e lì lasciate per l’eternità.