Cos’hanno in comune la Ashtmatic Kitty, la doccia tascabile di Brunetta, i mondi introflessi dell’adolescenza, Villa Madama, Marco Berry, il Sapientino di Concita De Gregorio? Little Bidet.
Chi è Little Bidet? Little Bidet è la solita, banale, storia italiana, il nuovo progetto congiunto di due delle personalità più creative d’Italia: Alessandro Baronciani e Antonella Clerici.
La storia è una storia fatta su un filo solo. Una ragazza. Una ragazza fatta. Una ragazza fatta male.
Non è il solito scontorno di trentenni ammuffiti sui banchi delle medie e violentati dal lavoro in un call center.
Non è il solito scontorno di trentenni violentati sui banchi delle medie e ammuffiti dal lavoro in un call center.
Non è il solito scontorno di madri che parlano con i diagrammi cartesiani che se da bambino collegavi i numeri alle lettere veniva fuori qualcosa che non ti aspettavi, tipo i ventilatori degli inceneritori delle schede elettorali e i tuoi capelli che sono fili di un call center.
E’ una storia blu. Però è una bella storia, no?
Insomma, la storia è questa. Il 13 maggio 1994, Radio Blackout’s Magazine manda Gipi nel nuovo Mapple SERT Store di Springfield per seguire la Fiera Statale dei Lacrimogeni, un evento in cui migliaia e migliaia di persone girano per padiglioni zeppi di ecomostri giapponesi, sudano a 40 gradi all’ombra indossando le barbe più famose della storia, si sfidano in gare di pere con gli estintori, cavalcano saracinesche pericolosissime e carrelli russi della COOP, fanno il tifo a incontri di boxe tra parchimetri e celebrano festosamente i Frutti della Centrale Elettrica: dalla Pelle di tardona fritta alle citazioni da Smemoranda di Dariella Zanicchi, dal pastiche diaframmaro di High School Musical ai passaggi di chitarra in "La vita è adesso, poi passa" di Bob Corn.
Pluricitazionismo goffamente colorato di violetto, ci piace.
Disegnare modellini di Walker Texas Premier dalle proporzioni innaturalmente allungate, ci piace.
Sani istinti basici contro le ipocrisie infantili di ragazzini di 10 anni tutelati dalla Licenza Creative Commons, ci piace.
Il presidente della commissione Trasporti della Camera, Sufjan Valducci ha lanciato un’iniziativa bizzarra: ogni cd di Sottovuoto Generazionale Da Spiaggia Deturpata avrà un prezzo particolare, basato sul tasso alcolemico di dARIO bRONDI che gira in taxi con Philopat dandosi al consumismo ideologico natalizio quando basterebbe un incrocio tra una tastiera Casio e un distributore di sigarette per tranquillizzarlo.
dARIO scrive un romanzo magmatico al giorno e vince due o tre premi Tenco alla settimana mentre pedala su una bicicletta ad una sola ruota, esprime la sfrontatezza e l’arroganza di una generazione (quella dei giovani Brasiliani del Milan) che può permettersi un caleidoscopio di vibrazioni senza preoccuparsi di quello che capita nel resto del mondo.
Sei a bordo di un aereo carico di dipendenti pubblici omosessuali che è appena stato miguelpradato poco dopo il decollo, che cosa fai:
a) Mi faccio uno spaghetto al pesto con Julianne Moore.
c) Sarà la prima volta che non andrò a puttane con con Lula e Max Collini.
a) Il cellulare ce l’ho già spento perché per me sei troppo Turbolento.
b) Io non ho mai detto che non mi piace e non vorrei essere scambiato per un fan dei Saigon Kick.
a) Io sono quello che non ce la faccio e mi alzo dal letto per cambiare le carte in tavola, per cambiare una situazione si rendono le leggi più restrittive, poi ci si nasconde dietro lancia-aeroplanini-di-carta elettrico, poi si fa "cucù" a Simona Vinci.
c) lo sapevo che sarebbe finita così, siamo teste di cazzo noi! Ora non posso guardare! Ora non posso più guardare!
a) penso che non ci sia dietro di noi una generazione dal linguaggio evoluto, con un male di vivere, sono millenni che non possiamo permetterci la Retorica e l’Idealismo e i Valori e l’Ottimismo di cui la politica americana si ubriaca tutti i giorni… a che generazione appartengo?
b) Leggo che il ministro Gasparri ha commentato l’elezione di Obama dicendo "Bonjour mon amour. Spero che lei non contro di amicizia che abbiamo potuto comunicare con voi?"
Le luci del cellulare spento – La gigantesca scritta MINIMALE MAXIBENE
Fammi i tuoi discorsi metafisici
su una vita tutta regolare
sul destino tutto regolare
sull’aldilà tutto regolare
sarà la prima volta che non andrò in para!
sarà la prima volta che non andrò in chat!
Con un alito tremendo
ti ho sussurrato tra i fori dei piercing
"Per te quel che Wale
È quel che Wale Wale"
aprendo la finestra sopra netturbini
sopra nottambuli svetta
la gigantesca scritta MINIMALE MAXIBENE
(la gigantesca scritta MINIMALE MAXIBENE)
E la mia mail non la controllo più
E la mia mail non la controllo più
E la mia mail non la controllo più
E la mia mail non la controllo più
E la mia mail non la controllo più DA UN BEL PO’
E hanno l’iPod acceso per evitarci
ma chissene, davvero chissene degli ecomostri
dei parchimetri, dei centri commerciali, dei benzinai
E tu avevi i vestiti adatti per le tue guerre stellari!
E mi hai sparato sulla luna perchè lì sta casa tua!
Se mi diverto di più
Sereno di più
Allegro di più
Felice di più
Contento di più DA UN BEL PO’
E fammi tuoi discorsi metafisici
sui 2 di picche degli anni ottanta
su un aereoplano coi buchi di sigaretta
Per il biglietto d’andata tutto regolare
ma d’altronde non ho il biglietto per il ritorno a settembre
ritorno a settembre (come back september)
intorno a settembre (come back september)
attorno a settembre (COME BACK SEPTEMBER!)
torno a settembre (COME BACK!)
I sistemi d’allarme si sono sgolati non hanno fatto feriti!
Quel che sono stato l’ho già spaccato mi sono annoiato e mi son spaccato!
E hanno i canali via satellite per investirci
ma chissene, davvero chissene degli antifurti
dei baci scordati, degli abbracci sognati, degli sguardi incrociati
dell’amore frullato, di quel che ti ho dato…
E tu avevi i vestiti adatti per le tue guerre stellari!
E mi hai sparato sulla luna perchè lì sta casa tua!
geniale!
Viva i Saigon Kick :’-)
“basta che se ne parli” (cit.)
Costui è un genio. C’è ancora bisogno di dirlo?
oddio forse mi sono persa qualche passaggio…
però dei Dari non avete capito niente, anzi, KaPiTo NièNtE! I Dari sono spagnuoli e dicono sempre Vale perchè significa Ok
ahah
:P
Il testo è notevole! Attento che i Dari te la copiano.
Mash up testuale dell’anno.