Avevo 15 anni.
Andavo due/tre volte la settimana a sfogliare e risfogliare gli scaffali del principale negozio di dischi della mia città.
Guardavo Videomusic.
Non compravo riviste.
Avevo una rarissima cassetta da 120 minuti – di quelle dannose per lo stereo perché troppo dure.
Avevo un timer impostato sullo stereo, tutte le domeniche alla stessa ora.
In qualunque posto fossi in quel momento (ma spesso ero prontissimo a casa), alle ore 20 scattava a registrare.
Registrava "Rock Hits", il riassunto settimanale del meglio del rock contemporaneo, condotto da Nikki su Radio Deejay.
L’ho fatto per circa due/tre anni filati, prima che Kurt Cobain rovinasse tutto – ma anche un po’ durante.
Insomma, Nikki è responsabile diretto di una buona metà della mia collezione di dischi.
Cito alcuni tra i gruppi meno banali: Mr. Big, Tesla, Warrant, Saigon Kick, Slaughter, Damn Yankees, Thunder, Winger, Firehouse.
Perché quando avevo 15 anni, il mio equivalente di "indie" era conoscere gruppi hard rock che nessun altro metallaro del quartiere conosceva.
E Nikki era il mio dealer. Il mio John Peel.
Quando a fine anno faceva lo specialone top 20, io ce li avevo TUTTI.
Ma voi indie-snob vi ricorderete di lui principalmente perché Nikki fu la Patti Smith a cui Springsteen/Max Pezzali regalò la sua "Because The Night"/"L’ultimo bicchiere" (oddio… questa per ora la lascio, ma se me lo chiedete l’ho scritta da sbronzo).
Fast-forward.
5 dicembre 2005.
Verso le 11 sono alla sede di Scienze della Comunicazione in via Azzo Gardino a Bologna a discutere la mia tesi di laurea sul bastard pop.
Alle 18 sono a Milano, a partecipare a un improbabile torneo promozionale di calcetto a quattro squadre.
Partecipano infatti: una selezione Rockstar/Rocksound; una selezione bloggers/varie (tra cui il sottoscritto); una selezione Radio Deejay capitanata da Nikki; gli Arctic Monkeys in persona, il cui primo album uscirà di lì a pochissimo.
Sì insomma, come avete capito l’evento è nel pre-partita: il cerchio si chiude, finalmente incontro Nikki.
Alla presenza degli immancabili paparazzi gli stringo la mano, "mi dichiaro", e in mancanza d’altro gli faccio firmare "F.U.C.K." dei Van Halen, sapendo che comunque erano il suo gruppo preferito e che quello era l’album uscito quando iniziai ad ascoltarlo in radio.
È decisamente uno di quei giorni che godranno di ampio spazio nella mia futura autobiografia.
Ri-fast-forward.
Il caro Girolami Andrea, che era presente a quello storico incontro, sa che non esiste persona più preparata di me a presentare il seguente filmato.
Si tratta del nuovo episodio di Pronti al Peggio, pregevole video-iniziativa da lui ideata e realizzata in collaborazione con IRagazzidellaprateria e Vitaminic, con l’obiettivo di mostrare angoli inediti sulla scena musicale italiana.
Il protagonista di questo numero, alle prese con un indegno test "iPod Casino" sulla sua indiscutibile cultura musicale, è appunto Nikki.
Oh, che vi aspettavate?
Sa quelle che deve sapere.
E non sa quelle che non ha bisogno di sapere (e qualcuna la sa lo stesso).
E confondersi su un proprio pezzo… beh, quella è la classe dei Grandissimi.
P.S.: lo stereo funziona ancora.
tutta la mia simpatia per nikki: è un cazzone, lo sa, e non fa nulla per nasconderlo. inoltre è uno che non se la mena, è un “ragazzo fortunato” che lavora con la musica.. bravo valido!
Cacchio, però Nighttrain uno dovrebbe riconoscerla dal campanaccio…
nikki è il fratellone che un po’ avrei voluto avere: è un grande, autoironico, disponibile e se la mena poco.
E’ il GGG dell’indie rock italiano.
Inoltre, dal punto di vista della scelta musicale, sceglie sempre un po’ di tutto, riprende delle chicche ed è un bravo intrattenitore.
D’altra parte, ora che ho scoperto che l’ultimo bicchiere non è sua, un po’ mi spiace ma la su aitnerpretazione è ancora valida.
bel post
ciao
z
che ignorante santo dio!
Ahahahahaha! grande!
Ne capisce un pò poco,però si impegna,è divertente e ha entusiasmo.Lo ascolto al lavoro e il tempo passa veloce.
E’ un metallaro dentro però ha fatto il salto della quaglia.
Basta non sentirlo quando fa il dj nelle serate.
ahah, cazzo me ne ricordo di quella partita a calcetto, lo lessi su rockstar, ricordo che c’era tipo il bassista degli Arctic Monkeys che giocava a spezzare le gambe.
ce l’ho ancora da qualche parte quel numero..
valido, dio mio…
L’ironia va bene e Nikki mi sta pure simpatico che le volte che lo vedo per locali ha lo sguardo un po’ perso e timido, ma “siamo tutti pezzaliani” e “883 più indie-rock di tanti gruppi indie-rock” anche no.
Valido presidente del mondo, come ci si iscrive al suo fan club?
A me piaceva molto Eclettica di Giulio Caperdoni su rock fm. Forse solo perchè passava spesso i radiohead.
Nicole
Siamo tutti Pezzaliani. Alcuni anche dalla metà degli anni Novanta (Tommaso Labranca, sempre lui)
E adesso tutti in coro: Io non voglio più sprecare una parola…
Maria Sung
sugli 883 dice una verità assoluta che sostengo da tipo cinque anni.
colas
Ha ragione Colas, feed ironia.
Gli 883 “più indie-rock di tanti gruppi indie-rock”.
A me all’epoca Nikki sembrava un tamarrone timidone, per quanto ricordo.
E capellone. (Sempre con il feed ironia :)
Ma il feed ironia l’avete attivato?
Fare il dj rock vuol dire riconoscere dopo dieci secondi tutti i pezzi del mondo?
Essù.
Colas
mi spiace per te, che Nikki era il tuo John Peel…
Da un lato sono d’accordo con Valido, Nikki sa quello che è ovvio che sappia. Ma diamine, conduce una trasmissione quotidiana su una delle radio più seguite d’Italia e fa il DJ rock in giro per il paese, non mi pare chiedergli molto…i Rapture e i Maximo Park (e no, “Apply some pressure” non è nel disco in cui c’è “Books from boxes”), dai…
Mi vergogno un po’ per lui.
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