mercoledì, 22/10/2008

Ocean of sound / Ocean of words

Fino ad oggi non avevo mai sentito parlare di Jean Shin. Poi, a distanza di 5 minuti, sono incappato in due sue opere d’arte diverse su siti diversi (pubblicate, tra l’altro, per motivi diversi) e sono rimasto colpito.

 

 

 

Sound Wave è un’onda gigantesca fatta di vinili, bellissima per quello che rappresenta ma anche un po’ spaventosa, tutta nera e tagliente com’è. E’ in mostra al Museum of Arts and Design di NYC per l’esposizione Second lives (articolo del New York Times), dedicata alle opere che immaginano una seconda vita per i vecchi oggetti "riciclati". Concetto tutt’altro che nuovo, ma sempre in grado di regalare più di una suggestione.

 

 

 

Textile è quasi uguale ma anche molto diversa. Non c’entra nulla con la mostra di cui sopra (sta al Fabric Workshop and Museum di Philadelphia), e il mare di tasti cha la compone è interattivo e per niente casuale. Così, oltre a rispondere alle azioni dei suoi spettatori (che possono scrivere dei messaggi), i suoi tasti raccontano una storia, componendo in sequenza tutti i testi delle e-mail scambiate tra la sua autrice e i suoi fabbricanti manuali a proposito della creazione dell’opera. Che così facendo racconta se stessa.

 

[e per un concetto un po’ diverso con una realizzazione simile c’è anche Key Promises. Promesse infrante nei tasti di una tastiera. Io, ad esempio, ho sempre trovato un po’ sinistro il tasto Control]

 

5 Commenti a “Ocean of sound / Ocean of words”:

  1. Jdylan ha detto:

    MOLTO interessante.. complimenti per il blog..

  2. Abboriggeno ha detto:

    bellissime.

  3. utente anonimo ha detto:

    per l’onda sono piuttosto d’accordo con valentina tanni.

    fosco

  4. utente anonimo ha detto:

    mi fa pensare a Jeff Koons.

    Eazye

  5. utente anonimo ha detto:

    Il tasto che a me piace di più è: ESC. Secondo me è un messaggio subliminale.

    Bandini