Non spaventatevi! Non sono Inkiostro, sono Valido. Sì, quello famoso che scrive da Londra. E che in quanto tale è costretto a farsi ben due ore al giorno di estenuanti viaggi casa/ufficio con l’unica compagnia dei tabloid inglesi, che siano di per sè gratis o che siano semplicemente trovati abbandonati sui sedili della metro. Ringrazio quindi il padrone di casa per darmi l’occasione di mettere a frutto tutto questo tempo barbaramente sprecato condividendo con voi le notizie più pazze e curiose che mi capita di leggere. Quelle che, insomma, ti fanno pensare "What The Fudge?!?" (hahaha avete visto quanto sono simpatico? e ne ho in serbo altre bellissime!)
Oggi vi segnalo una storia non più fresca ma ancora meritevole.
Si tratta della folle trovata della Dr Pepper, nota bibita frizzante saggiamente non distribuita in Italia, che dal nulla ha deciso di offrire una lattina omaggio a tutti gli americani nel caso in cui Chinese Democracy, l’eterno album incompiuto di ciò che rimane dei Guns’N’Roses, esca entro il 2008.
Ora, la cosa mi affascina per due motivi.
Innanzitutto per un aneddoto della mia adolescenza: colpito dalla scena in cui Forrest Gump si scola dritto cinque casse di Dr Pepper prima di incontrare il Presidente Kennedy, decisi che ne dovevo assolutamente assaggiare una. Per giri incredibili che non vi racconto, riuscii a farmi spedire una cassa gratis direttamente dagli Stati Uniti. La feci raffreddare adeguatamente, invitai a casa due amici ugualmente curiosi per l’inaugurazione ufficiale e… non riuscimmo a finire una lattina in tre. Una cosa imbevibile. Fate i conti una specie di coca cola al gusto di amarena e affogata di zucchero. Sono Pazzi Questi Americani.
Il secondo motivo è il blog dedicato all’iniziativa, perchè sembra la classica cosa scritta da un 46enne che ha studiato la lezione su Wikipedia ma conosce i giovani quanto un prete conosce la vita matrimoniale. Priceless. E poi, una volta che in un post lanciano l’iniziativa e nel seguente documentano la stupita risposta di Axl, che altro mai scriveranno da qua a dicembre? Intendo a parte i finti ricordi su un concerto del 2002 (un biglietto di seconda fila? ma dove suonavano, a teatro??).
E comunque, cari lettori, che ne pensate di ciò che non esito a definire uno dei più disperati stunt pubblicitari degli ultimi 10 anni?
Io so solo che, se la cosa dovesse andare a buon fine, piuttosto farei a cambio con una Seven Up.
Bon, questo è il mio post inaugurale, che serviva principalmente a richiamare l’attenzione come un bambino di 6 anni che sbraccia perchè i genitori lo guardino durante il suo primo tuffo a bomba dal trampolino.
Se per l’emozione non avete niente da commentare almeno ditemi "bravo", e poi tornate pure ai vostri Sudoku.
probabilmente lo avete già letto tutti, ma segnalo comunque che axl rose ha rilasciato una dichiarazione riguardo l’iniziativa della dr pepper (da me mai bevuta, e sulla quale, quindi, non mi pronuncio)
Free Tibet? Lo prendo io!
(corre verso la piu’ vicina cabina telefonica)
“Pronto, Cina? Ho qualcosa che vi potrebbe interessare, ma vi costera’…”
(perdonatemi, sono un malato dei Griffin, anche se al momento non ricordo la citazione completa)
FREE TIBET
Ricordo abbastanza chiaramente quanto provarono a lanciarla in Italia. Su Topolino ci fu un articolo compiacente e forse anche un buono per averne una gratis, o scontata.
BRAVO! ;)
@punch-drunk: la differenza e’ che ora quando le ragazze mi chiedono se ho un blog posso rispondere “chi, io? no…”
i pancake con lo sciroppo di acero sono ottimi.
la root beer dovrebbe essere illegale.
axl rose è morto nell’88.
almeno, così mi disse un compagno del ginnasio. al che qualcuno scrisse con l’uniposca sulla porta del bagno “axl lives”. (anche il mio amico ricky è morto, e Daisy di Hazzard è un trans).
d.
vabbè, valido, quando hai dieci minuti che non sai cosa fare mi scrivi un post sul mio blog? tanto va bene la cadenza mensile che tengo io. e comunque così non vale, chiudere e poi continuare a scrivere le stesse cose in due luoghi diversi…
se non ricordo male, durante gli anni ’80 provarono ad importare la dr pepper in italia, con tanto di spot televisivi a livello ossessivo.
mai vista su di uno scaffale.
non so se “chinese democracy” sia solo un ossimoro o solo uno scherzo a lungo termine, sentendo i promo dello scorso anno
Dunque: le ultime notizie sono che tutti quanti giurano che il disco e’ pronto e finito, e che ora si stanno solo litigando sul versante marketing. Il problema e’ che hanno speso talmente tanti stramilioni per inciderlo che e’ virtualmente impossibile che si riescano a recuperare i costi, e quindi ora sarebbe la casa discografica che gli tira il culo farlo uscire. Al che la mossa della Dr Pepper forse non e’ esattamente uscita dal nulla…
ma in tutto ciò… Chinese Democracy esce o no? ha assunto una circonferenza da boiler sformando la sua bella faccia in un unicum tra gozzo e addome – ormai è impensabile che riesca più a piegarsi in due all’indietro sugli acuti né che indossi pantaloncini bianchi, si è persino fatto le treccine, ci arriverà deambulante all’effettiva pubblicazione o tanto capiterà in occasione del suo rosario?
[tracanna una sorsata di liquido rosa e rutta con passione]
stee
(quello prima ero io)
Confermo l’imbevibilità della dr Pepper, ma soprattutto che la root beer ha il sapore dell’inferno.
A 12 anni di distanza non riesco a dimenticare quella sorsata maledetta.
Grazie :)
Vi invito di nuovo a guardare il blog dell’iniziativa, perche’ ho notato solo ora che, come in tutte le migliori strategie, pure i commenti sono imballati da dipendenti dell’azienda malamente camuffati…
complimenti, un bel pezzo.
Ovviamente non berrò mai una Dr Pepper :)
un saluto
@pillowbook: gli armadietti, il ballo di fine anno, la college radio, i quarterback, le cheerleaders… a suo tempo ho provato a importare tutto nel mio liceo, ma non mi ascoltava neanche il mio compagno di banco
Che orrore la Dr. Pepper… Ma è niente in confronto alla Root Beer, bevuta dai giovani americani perché ha l’aspetto di una birra, con schiuma e tutto, ma è analcolica (e ha il sapore dell’inferno). E soprattutto è niente in confronto alla Orbitz, bevanda ritirata (per fortuna) dal mercato, ma che ho avuto il gran culo di assaggiare nel mio anno americano.La sua particolarità, oltre al sapore di schifo, era di avere al suo interno delle pallette fluttuanti simili ai fiori della mimosa, gialli e spugnosi e delle stesse dimensioni. Il momento in cui toccavano il palato lo ricordo con lo stesso terrore della cascata di sangue di Shining…
Rowena
L’unica delusione paragonabile l’ho provata quando in america ho mangiato per la prima volta il pancake, quella specie di frittella schiacciata che si vede sempre nei film. Aveva una consistenza spugnosa che non mi piacque affatto, io mi immaginavo un sapore tipo crepes suzette.
Quella insieme agli armadietti e al ballo di fine anno dovrà rimanere solo nella mia immaginazione.
Era il 1992. Il sottoscrito, allora 9enne, sbarca in America a seguito dei genitori. E si incanta a guardare le migliaia di variazioni delle bibite reperibili anche in Italia (light, extra-light, caffeine free, bla bla) nonchè le marche da noi sconosciute (mountain-dew). Ma una lo colpisce particolarmente per la livrea triste ed il colore amaranto ma non troppo. La Dr. Pepper. Non c’era bambino che non l’avesse in mano, non c’era fast-food ad Orlando in cui il premuroso genitore americano non allungase la rossastra bevanda all’infante biondo e dotata di maglietta del Dream team, che la scolava in un sorso, godurioso. Una promessa di bontà, sotto il caldo tropicale della Florida.
Mi decisi, infine, a inserire dei quarter nel distributore automatico, sotto lo sguardo scettico dei genitori (che già l’avevano assaggiata, infingardi, e nulla dissero). La lattina rossa rotolò giù, la raccolsi con visibile emozione, strappai la linguetta (quella del tipo vecchio, formato in allora), avvicinai trepidante l’alluminio alle labbra e bevvi. Buttai giù col groppo in gola quel vischio dolciastro. Ma non mi arresi: un altro sorso, cercando di non far vedere le smorfie di disgusto.
Poi svuotai la lattina sull’asfalto del parcheggio del motel.
anche io curioso provo dr pepper a boston, imbevibile…
Valido: l’esclusiva sulle modelle rimane a Londonwatch oppure Inkiostro paga metà dell’affitto dell’ufficio di Chelsea.
ma sei anche qui? ben arrivato! :D
(e bravo, as usual)
siamo matti?
la dr. pepper e’ buonissima… avercela qua da noi…
uff a me, a piccole dosi, la dr pepper piace :)
(ora rispondo ordinato come insegnano le regole di casa Inkiostro)
@Disorder79: esattamente
@kekkoz: eizarg!
Noooo, secondo!
..benvenuto. Ma con quale criterio ti dividerai tra le ospitate qui e da Polaroid? qui le oddities e di là i concerti? :)
ovarb.