E’ così che comincia.
Torniamo tutti un’ultima volta a casa sua, prima che lasci la casa e si trasferisca. E’ uno di quegli eventi pianificati da mesi, perchè di questi tempi è impossibile far combaciare le agende di tutti senza un lungo preavviso. E’ come Capodanno, anzi, è meglio di Capodanno. Questa sera ci rivediamo, facciamo una cena come ai vecchi di tempi, quattro ore tra i fornelli, montagne di colesterolo, i bottiglioni di vino di Zampa, una playlist in shuffle che va da un angolo della stanza, e un po’ di vecchi amici che, anche se alcuni vivono ancora nella stessa città, da qualche anno non si vedono mai.
E’ così che comincia. Ed eccetto la parte con la morale, è come in un film.
Sabato sera. Prima della cena, intorno alle 7, mentre -ancora in pochi- cuciniamo, la Valeria ai fornelli e Vinz che fa la cheese cake, mi fermo un attimo, apro una birra, e contemplo la perfezione del momento mettendo su All my friends degli LCD Soundsystem.
All my friends è la mia canzone del 2007, un distillato di vita in sette minuti e quaranta che descrive lo zeitgeist del mio anno come nient’altro riesce a fare. E che, contemporaneamente, sottolinea senza possibilità di dubbio la grandezza di James Murphy, rocker, e DJ e produttore e filosofo, maestro di vita e figura torreggiante nel frammentato e spesso sconsolante panorma musicale contemporaneo. Col suo loop di pianoforte fuori tono che non esplode mai, la sezione ritmica ossessivamente serrata, le chitarre malinconiche e distratte e il cantato col cuore in mano, All my friends è una cavalcata perfetta nella forma quanto nei contenuti; e la cosa, considerando che il suo difficile argomento è il passare del tempo e il dover affrontare i rimpianti della vita adulta, era tutt’altro che scontata.
Mentre scontato -o meglio, perfetto- è il suo ruolo sabato sera, perchè All my friends parla esattamente di noi, parla di questo, parla di adesso. Parla di passare i primi anni della vita adulta a seguire un progetto, a costruirsi una carriera, una relazione solida, degli interessi indipendenti, un’autonomia e una qualche forma di autorevolezza nel proprio settore; e di rendersi conto, qualche tempo dopo, che tutto quello che desideri è di essere di nuovo con i tuoi amici, con lo stesso, identico, spirito che le responsabilità ti hanno fatto perdere. E’ possibile conciliare le due cose o siamo -sempre- condannati a scegliere, e in ogni momento a rimpiangere la nostra scelta?
Oppure una scelta reale non c’è e possiamo solo limitarci, prima di accorgerci che siamo morti, a fermarci ogni tanto a pensare «Where are my friends tonight»?
Se anche è così (ed è così, temo), e se anche ormai le occasioni sono sempre meno, se quasi tutti viviamo in città diverse, se gli acciacchi cominciano davvero a farsi sentire e se le responsabilità non ci lasciano tregua, una volta ogni tanto è bello poter dare una risposta a quella domanda: qui.
LCD Soundsystem – All my friends (MP3)
Top 20 Album 2007 (+varie ed eventuali)
[..] Ed eccoci anche a questo giro con la classifica dei *miei* dischi dell’anno. Stavolta ho addirittura sforato e arrivo nel 2008, ma è andata bene: visti il poco tempo che dedico al blog ultimamente e i tanti, troppi album tra cui scegliere non er [..]
Che bello alzare gli occhi dalle cipolle e vederti misticamente in contemplazione di fronte allo stereo con una birra in mano ed un malinconico sorriso storto sul viso. Ti ho pure chiesto così, solo per disturbarti, “cos’è sta roba che si ascolta?”, e la tua risposta ha contribuito a dare un senso alla serata.
Quindi, basta pompini, quand’è che ci beviamo una birra?
Filo
ho visto il live a randall’s island (NY) prima degli arcade fire. Personalmente ho trovato fenomenale anche ny i love you but you’re bringin’ me down, ma all my friends è senz’altro il pezzo dell’anno. indiscutibile
Niente di più vero, condivido pienamente. All my friends è il pezzo migliore di Sound Of Silver
quoto su tutto. e pure per me all my friends è la canzone dell’anno, o perlomeno una delle tre…
parecchi anni fa Bob Dylan scrisse che avrebbe dato 10.000 al cadere del cappello, se our lives could be like that
Mi fai quasi scendere una lacrimuccia…
Questo post, a me, il lunedì l’ha salvato.
d.
“Parla di passare i primi anni della vita adulta a seguire un progetto, a costruirsi una carriera, una relazione solida, degli interessi indipendenti, un’autonomia e una qualche forma di autorevolezza nel proprio settore; e di rendersi conto, qualche tempo dopo, che tutto quello che desideri è di essere di nuovo con i tuoi amici, con lo stesso, identico, spirito che le responsabilità ti hanno fatto perdere. E’ possibile conciliare le due cose o siamo -sempre- condannati a scegliere, e in ogni momento a rimpiangere la nostra scelta?”
Questo lunedì era già abbastanza brutto così com’era
Che post emo…però è vero, anche ieri sparata in pod tra i miei amici in un ritorno da 7 ore di furgone post concerto, non posso che essere d’accordo.
Quella canzone è l’inno per i quasi o appena 30enni che doveva ancora venire.
Ed ovviamente è il pezzo più emozionante di tutto il 2007.
Lunga vita al turbopanettiere James Murphy ed al suo meraviglioso TUTTO (musica, attitudine, rasatura imperfetta, etc.).