3. Chuck Klosterman – Il giorno in cui il rock è morto (Mondadori)
Chuck Klosterman – IV. A decade of curious people and dangerous ideas (Scribner)
Niente da fare: dal punto di vista letterario il mio 2006 è stato segnato soprattutto dalla scoperta di Chuck Klosterman. Non è roba per tutti, il vecchio Chuck: cazzone ed egocentrico (come un blogger?), autore di interviste spudoratamente faziose a personaggi più o meno clamorosi dello star system, ed ennesimo alfiere di quei reportage sgangherati che da sempre ci rendono simpatica l'America, dà sui nervi facilmente; e se ne frega. Tra David Sedaris, Sarah Vowell e l'esistenzialismo pop del migliore Hornby, di Klosterman quest'anno è uscito in Italia il terzo libro Il giorno in cui il rock è morto e in USA la raccolta IV.
Il primo non mantiene il promesso reportage sui luoghi delle celebri morti del rock, ma è un fuoco di fila di riflessioni brillanti su musica, donne, arte e vita, arrivando (di sbieco) a risultati molto più alti di quelli che avrebbe potuto raggiungere seguendo la strada maestra. Un frammento e qualche altro dettaglio qui.
IV. A decade of curious people and dangerous ideas è una raccolta di interviste, reportage e columns pubblicate negli ultimi 10 anni su tutti i giornali su cui Klosterman ha scritto (tra i quali Spin ed Esquire). Interviste che riescono a far sembrare ugualmente interessanti Britney Spears, Billy Joel e Jeff Tweedy dei Wilco (ma in modo diverso), articoli che parlano di raduni dark a Disneyworld, crociere metal e rilievi statistici sulle cartomanti e columns che srotolano geniali teorie di cui, probabilmente, su queste pagine sentirete ancora parlare.
Le sue opere sono state definite «the perfect junk food for the soul». E c'è da abbuffarsi.
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Il giorno in cui il rock è morto
IV. A decade of curious people and dangerous ideas
2. Carlo Antonelli e Fabio De Luca – Disco Inferno (ISBN)
Nel mio mondo ideale, a scuola la Storia si studierebbe su questo libro. Completo, scritto da dio e clamorosamente ispirato, Discoinferno racconta la Storia del ballo in Italia dal 1946 al 2006, e partendo da qualcosa di presumibilmente irrilevante e classicamente leggero riesce a trovarvi la chiave per interpretare e raccontare 60 anni di società italiana come pochi hanno fatto finora. A volte si parte dalle parole dei protagonisti stessi (che sia un Primo Moroni in veste di amante del charleston, Amanda Lear, Gianni Boncompagni o Alioscia), più spesso dalla descrizione analitica e mai così rivelatoria degli spazi del divertimento, altrimenti dagli aspetti strettamente musicali sapientemente decodificati come linguaggio, per arrivare a spiegarci cose dei nostri genitori, zii, fratelli maggiori e di noi stessi qualche anno fa, oggi e forse anche in futuro, a cui nessuno ci aveva mai fatto pensare.
Ennesima, ulteriore, conferma che De Luca, già una delle migliore penne musicale italiane, per il solo giornalismo è sprecato. Ro-man-zo! Ro-man-zo!
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1. A.M. Homes – Questo libro ti salverà la vita (Feltrinelli)
C'era una volta la Generazione X. C'era una volta una realtà ormai post-industriale e post-consumistica, fatta di persone che vivevano una vita dopo Dio senza nulla in cui credere, immersi in un benessere diffuso che toglieva ogni valore alle cose e alle persone.
Ci credevamo. Ma in poco tempo la cosa ha smesso di essere una novità, e perso tutto il suo fascino da naufragio emotivo è stata rimpiazzata da altro: dalla corsa tecnologica, dal villaggio globale, dal neo-spiritualismo, dai 15 minuti di celebrità garantiti a chiunque nella società dei media dopata da internet. La Generazione X è stata rimpiazzata da generazioni figlie di lettere di altri alfabeti, e ci siamo scordati che non abbiamo più nulla in cui credere.
Anni dopo, quasi dal nulla, arriva questo libro. Di tutte le persone, è proprio una secchioncella accademica newyorkese a ricordarci quello che siamo, e a prometterci che ci salverà. A. M. Homes, però, mente, e sa di mentire.
Il suo libro, invece di sanarle, non fa altro che scavare delle ferite nel vuoto pneumatico delle nostre vite; la cosa positiva è che lo credevamo ormai inscalfibile, e sentire male vuol pur sempre dire sentire qualcosa. La cosa negativa è che la sua innocenza piana che sa tanto di sadismo è il sale che rende quelle ferite davvero insopportabili.
Cara Amy Michael, questo libro non mi ha salvato la vita, nè tantomeno lo farà in futuro. Me ne ha tolta un po', invece, ma visto che non ci faccio poi molto, non è un danno grave. Mi ha dato qualcosa in cambio, però, e questa è la cosa davvero importante.
Libro dell'anno.
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Il nero dopo Coupland
[..] Il primo forse non lo sa, ma per certi versi mi fa pensare a lui. La seconda non ha mai letto (solo quello) perchè esige di mettere le mani su una copia tutta sua (non lo vuole neanche prestato) ma il libro è fuori catalogo; e considera [..]
se il link in socks ti porta al 2004, prova questo.
perdonami l’autoreferenzialità implicita. Ma forse ti interessa, sapere come eri alla tenera età di 9 giorni, ink!
buone feste, comunque.
se dovessero pagarti per un link, io ti ammirerei che sei arrivato a quel livello di popolarità. e se devo trovarci un problema in questo, ci trovo solo un pizzico di invidia da parte di chi ti dice certe cose. Ma magari sbaglio…
marco
Zona Disagio di Franzen manca e manca colpevolmente. (va beh che è uscito da una settimana…..)
non so se e chi abbia copiato chi, ma mi basta il fatto che siate entrambi d’accordo sulla prima posizione. sarà il prossimo libro che comprerò: c’è sempre un gran bisogno di cose che ti salvano la vita :)
però mi viene in mente che quest’anno è uscito il secondo volume di lester bangs che è veramente bello non solo musicalmente ma anche letterariamente…
_Fra: ah, sarei io a copiare da te.. Devi ancora fare ammenda e dare a Cesare quel che è di Cesare…
_Palaz: che palle che siete tutti.. Pensate davvero che a qualcuno freghi davvero qualcoda di quello che scrivo qui e siano addirittura disposti a pagarmi in cambio di un link? Seeee
_Dado: ne sono lieto. Ulteriori consigli sono sempre benaccetti.
sui libri andiamo d’accordo… :-)
con amazon forse sei in trattativa… ma l’ibs ti paga, vero?
sei un copione
fra