Hogwash – Half untruths (Urtovox)
Andare quieti per la propria strada, mantenersi a un livello qualitativo ben più alto dalla media e rimanere, un po’ per forza un po’ per scelta, lontani dai riflettori, impermeabili alle mode e alla tentazione del singolo orecchiabile, fuori da questa o quella parrocchia della scena indipendente italiana. Doti da lodare e comportamenti da sostenere, converranno tutti; eppure, a guardarsi intorno, succede sempre più di rado, e non paga. Ed è un vero peccato, perchè a non saper guardare sotto la superficie, si finisce per perdersi band notevolissime come gli Hogwash.
Già arrivata al quarto disco, la formazione bergamasca continua giocare con le tinte sfumate di un indie-rock quieto costruito su sapienti intrecci di chitarra e melodie in punta di plettro, e così, quatta quatta, sforna non solo il suo disco migliore di sempre (meglio anche del precedente, già molto bello, Atombombproofheart), ma anche una delle cose italiane migliori dell’anno. Best kept secret, si diceva una volta.
Hogwash – My dear December (MP3)
Hogwash – Me and the half untruths (MP3)
Carpacho! – La fuga dei Cervelli (Grande Giove)
E’ curioso trovarsi a parlare di uno dei dischi che ti hanno segnato l’Estate nel momento in cui l’accorciarsi delle giornate diventa davvero tangibile e certe scorribande automobilistiche nel sud della Francia colorate dalle sue note si cristallizzano definitivamente nel ricordo. E’ che il contrappasso lasciato dal nuovo disco dei romani Carpacho! è tutt’altro che spiacevole, e dura nel tempo.
Frutto di una sensibilità pop spicattissima e di arrangiamenti davvero straordinari per una band così piccola, La fuga dei Cervelli spazia dalla ballad beatlesiana a certi coretti beachboysiani a qualche uptempo buono per il giocajuer, con ironia da vendere ma contenuti assai più che sostanziosi, e contiene alcuni brani assolutamente clamorosi. Se il disco fosse stato tutto a quei livelli, avremmo avuto il disco dell’anno senza se e senza ma, invece abbiamo ‘solo’ un grande disco. Che, tra l’altro, pare aver attirato l’attenzione dell’etichetta romana Sleeping Star, che lo ripubblicherà con tutti gli onori del caso la prossima primavera. Scommettiamo su quale sarà il sottofondo ideale per quel periodo?
Carpacho! – C.A.R.P.A.C.H.O. (MP3)
Carpacho! – Regole per un cervello difettoso (MP3)
mi unisco agli onori del caso per questa fuga dei cervelli…
eh?
i Carpacho sono stato il disco della mostra del cine. dei viaggi in vapore e ferry a ore impossibili. dei tentativi di non cantarli ad alta voce…
Allora e’ vero che Enver e’ sempre avanti…
hanno cambiato rotta!
sarà l’età….ma anch’io mi ricordavo degli hogwash come di un ottimo gruppo stoner!!
lebbia says:
ma tailoring degli hogwash non è il loro primo disco? molto bello davvero, gli altri mi mancano.
Avendo dato un primascelta ad entrambi non posso che essere d’accordo. “Regole per” canzone epocale.
sì, dallo stoner-rock all’indie-rock, ma ci si dimentica spesso di quello stupendo album “di transizione” che è tailoring.
ma gli hogwash non erano un gruppo stoner-rock?
un tuo fedele lettore di nome tommaso
anche la spillettina col gatto è deliziosa… quanto alle magliette, beh le ho in entrambi i colori, come posso non adorarle? :) vale
assolutamente d’accordo con miss ann abin. ma forse da parte mia è fin troppo banale, ehm :P
E poi, evviva l’irresistibile maglietta col gatto!
Miss Ann Abin
Condivido appieno su ambedue!