Parecchio tempo fa su queste pagine si parlava di Beauty and the geek, versione insolitamente nerd e insolitamente divertente del gioco delle coppie incrociata con un reality mandata in onda sul canale americano della Warner. Scopo del gioco mettere insieme (e osservare) la coppia malassortita formata da una bella e da un secchione nell’atto di tentare di trasmettersi conoscenze, influenzarsi a vicenda e, nel mente, tentare di fare il minor numero di figure di merda possibile. Non esattamente una trasmissione intellettuale, evidentemente; eppure molto spassoso e spesso per nulla stupido.
Dopo aver visto la prima serie americana -che, per la cronaca, è stata anche uno degli argomenti affrontati quando, un annetto fa, sono stato ospite su RadioDueRai- ieri sera sono incappato nella prima puntata dell’edizione italiana, linearmente intitolata La pupa e il secchione. Condotto da personaggi già vacui in origine e da un po’ ulteriormente in caduta libera come Papi e la Panicucci, il gioco è una versione pecoreccia e abbondantemente defilippizzata dello show americano che rinuncia ad ogni sobrietà in favore di lustrini, culi all’aria, giuria, dibattito, pubblico, pianti, polemiche, prove vanamente spettacolari e scambi di battute degni della programmazione pomeridiana di Rai 2. L’ho trovata una lezione esemplare di tutto quanto ci sia di disprezzabile nella tv italiana; un ottimo esempio di come da un’idea se non buona almeno promettente qua da noi non riesca a tirar fuori nulla di più di una baracconata assolutamente inguardabile.
‘Cause I’m just a teenage dirtbag, baby
[..] Giorni fa Violetta mi manda un mp3 (tratto da Radio One Established 1967, la compilation di cover da poco uscita per festeggiare il quarantennale dela BBC) in cui è possibile ascoltare un’inutile girl band qualunque che canta il verso immortale [..]
secondo me c’è della umanità vera, quindi un vero reality, il più basso possibile, ma vero.
Qualche momento di ieri notte:
Gli ubriachi:
Congedo che fa il “brindisi in pugliese”, alzando il bicchiere urla: “A Brindisi!”
Parlando filosoficamente di donne, Rampinelli:
” son troppo romantico, è un casino, è durissima, va presa con filosofia… sì mai stoica”
Qualche perla dalle pupe:
“Scrivania stilizzatissima”
“L’ iceberg è un ghiaccio che, per mia saputa, ha colpito una barca”
a me fa ridere compassienovolmente
Io vivo
Beh è palese che non sono andati a cercarli troppo in là i secchioni, sono tutti ex concorrenti di Gerry Scotti…
Io ne ho avuto solo testimonianze indirette…tipo Marcopiano(chitarrista farraginoso) che mi racconta che lui ha iniziato a guardarlo dopo aver fumato una canna con la sua ragazza sul divano e dal nervoso , l’ansia e il fastidio quasi collassava…beh evidentemente nn passa inosservata certa bruttezza catodica!
Non l’ho visto ma non credo di essermi perso molto… Comunque dico la mia: in questo format non si ridicolizzano solo i cosiddetti secchioni (immagino con occhiali spessi 20 centimentri, pantaloni troppo corti e pullover troppo lungo) ma soprattutto le donne!!! Ma com’è possibile che in tv vengano trattate tutte indistintamente come delle oche?! Donne, ribellatevi! :)
Nin-Com-Pop…la fuori c’è di tutto( mi pare lo diceva Zucchero no?!).
MA quelli sono veri secchioni? Come diceva qualcuno..”disadattati”..ma se davvero fosserò tali parteciperebbero a un programma su italia1?
Non lo so…a me ha fatto un mix di tristezza cosmica con piccoli di risa incontrollate. Se l’idea poteva essere carina il risultato è molto deludente…estremamente deludente…
Poi la bilancia secchione-pupa pende troppo in favore di queste ultime come ci si poteva aspettare.(forse a questo si riferisce kansei)
che tristezza di reality…adatto per quelli del popopopopo
il marchiggia’
La resistenza e’ inutile.
Sarete d-e-f-i-l-i-p-p-i-z-z-a-t-i
the geek
Confermo il botto d’ascolti, perchè ho guardato la tv apposta per loro dopo un anno e mezzo di astinenza (mondiale escluso).
Non è brutto e basta, è brutto con senso di inferiorità, che è diverso e ben peggio dal brutto prepotente di Buona Domenica.
Cmq i secchioni chiamati per cognome mi hanno fatto ridere (mi immagino che all’eliminazione i colleghi facciano un funerale alla Fight Club ripetendo come un mantra “Il suo nome è Giuseppe”).
Sono d’accordo con tutti.
Veramente.
w., la reale e pura asocialità però in un contesto simile è mercanteggiata. non è più asociale, come l’uomo elefante non è più nè uomo nè elefante ma solo un fenomeno come tanti.
non ho visto il programma ma tanto il giochino è quello. come dice nin-com-pop, questa è realtà indotta, non aspira ad essere realtà ma contribuisce a plasmarla.
hanno fatto un botto di ascolti. argh.
oh! per fortuna che il mio bar preferito è a 50 metri da casa mia…
Volevo spezzare una lancia a favore del povero kansei, che il programma l’ha visto assieme a me e alla mia coinquilina.Vi assicuro che i commenti peggiori sulla carne da macello che passava davanti alla telecamera venivano da noi, non da lui. E comunque non ha torto, se una accetta di andare a far vedere la patata in tv (perché di questo si trattava e noi spettatrici attente abbiamo notato grandi labbra a go-go) proclamandosi aspirante futura stilista di biancheria sexy, una bella strapazzata ci sta tutta.Che poi non venga a lamentarsi della oggettificazione e della mercificazione della donna nella società contemporanea (che tra parentesi è un bel titolo per un corso vetero-femminista all’università). Di fatto, comunque, il programma pare che l’abbiamo visto in tanti e stiamo qua a parlarne. Non è che per caso ha raggiunto pienamente il suo scopo?
Rowena
Per una volta sono in completo disaccordo, con ink e con gli illustri commentatori. Premetto che non ho visto, né ho intenzione di vedere, l’edizione americana, ma devo ammettere che – rispetto alla programmazione dei reality – queste pupe e questi secchioni sono davvero divertenti; e persino Papi e Panicouch non sono male, nell’insieme. Finanche la Mussolini risulta simpatica.
Pensateci un secondo: di norma ci troviamo di fronte a ragazzi bellissimi dalla De Filippi, a stupide macchiette al GF, a vip in declino un po’ dovunque. Per una volta che in un programma televisivo vedo della luminosa e ostentata ignoranza e della reale e pura asocialità, beh, mi sembra come di vedere per la prima volta la Cappella Sistina.
E c’è un altro non trascurabile particolare psicotropo: quando io vedo un disadattato come quelli di ieri sera, mi sento improvvisamente un dio – esattamente come, ritengo, Magenta si sia sentita improvvisamente Wonder Woman quando ha sentito Paris dire: “Ho paura che si facci male”.
Per me, promosso su tutta la linea.
Peccato, bruttissimo programma davvero, quindi non sono riuscita a seguirlo proprio tutto tutto. Ma due perle (studiate o meno, comunque erano perle) me le ha regalate. Prima: una cubista-aspirante-attrice-come-la-bellucci ha visto una foto di Rita Levi Montalcini è ci ha riconosciuto la Mamma Di Berlusconi. Seconda: le pupe a fine serata, rimaste sole, si contendono ciabattine di piume e distrattamente si dicono a vicenda “ma come si chiama il tuo? oddio il mio me l’ha detto tre volte, non posso mica richiedergli il nome!”
Brr.
Miss Ann Abin
Per me è il classico fenomeno di glocalizzazione alla cazzo. Si prende un format ‘merigano che funziona e lo si italianizza, di modo che rientri nei canoni estetici di Studio Aperto, che vive di programmi del genere. Blutarsy
ecco, vedi. certe trasmissioni servono ad alimentare sentimenti radicati nel profondo di tanti piccoli uomini come kansei.
io sono rimasto profondamente deluso! sarò maschilista e misogino ma avrei voluto che le pupe venissero trattate ancora peggio di come le trattava papi. (a discolpa della mia misoginia posso dire che ho visto solo un paio di prove che vedevano coinvolte le ragazze!)
ieri sera cena davanti alla tv. ho dedicato una ventina di minuti, forse più, alla visione. non so se sia più grande la depressione o la rabbia. mi dico che questa non è la realtà, ma allo stesso tempo so come questa rappresentazione della realtà vada a produrre realtà reale. stereotipi da dare in pasto a cerebrolesi che incitano a colpi di applausi ritmati e “ho! ho!” da stadio. il maschio disadattato vs la femmina ocagiuliva. difficile provare simpatia per l’uno e per l’altra. non riesco neanche a provare pena. mi dico che non esistono femmine o maschi messi davvero così. che è solo un racconto, che sono veri quanto sono veri tutti i personaggi dei reality. ma io cosa ne so di come è messa la gente là fuori..
Mi hai tolto le parole di bocca. Volevo parlarne sul mio blog, ma penso che metterò direttamente una segnalzione verso di te.
CIAO
Non posso che darti ragione… Però c’è da dire che è una trasmissione orribile e tremendamente affascinante allo stesso tempo… HO fatto una fatica beshtia a staccare gli occhi dalla tivù per andare poi al cinema…! ;D
eMA!
ecco, si, l’ho visto pure io…
P A U R A !
Anais