Inkiostro Music Video Aggregator /Ottobre
_Bloc Party – Two more years (Tasto destro*, Salva con nome) I Bloc Party si sono imborghesiti? A vedere questo video parrebbe di sì: l’irruenza e la sgarrupatezza dei primi video hanno lasciato lo spazio a questo nuovo singolo con clip pulitino e chitarre pericolosamente sotto il livello di guardia. Il tutto continua a essere niente male, ma è molto, troppo, Mtv-friendly. Speriamo solo non sia (già) l’inizio della fine.
_Magic Numbers – Forever lost (Tasto destro, Salva con nome) Come gruppo pop, i Magic Numbers sono esteticamente improbabili; e, perciò, simpaticissimi. Loro lo sanno, e per questo il video li ritrae a cartoni senza un briciolo di fantasia in più; del resto hanno scritto il brano pop dell’anno (o giù di lì) e possono permettersi qualunque cosa.
_Dirty Three + Cat Power – Great waves (Tasto destro, Salva con nome) Da quando in qua i Dirty Three fanno i video? E da quando in qua la Gatta Potere si fa ritrarre in posa pacificata e messianica, stile fantasma che emerge dal frullare degli strumenti di Ellis e compagnia come la sua voce emerge dall’inconfondibile impasto sonoro dello sporco trio?
_Afterhours – White widow (Tasto destro, Salva con nome) Appurato che non bastano due effetti digitali a basso costo a far scomparire dal volto le rughe e a rendere originale un video in cui c’è una band che suona e niente di più, l’urlatissima versione inglese di La vedova bianca e il suo cupo video funzionano. O, almeno, lo fanno per i nostri standard italiani. Quanto al resto, sono curioso.
_AAVV – Do they know it’s Hallowe’en? (Tasto destro, Salva con nome) Poco da dire sull’appropriato e cazzone video a cartoon, molto sul progetto che benefit che fa il verso alla Do they know it’s Christmas di qualche anno fa riunendo buona parte del gotha indie-alternative di questi anni: da Beck agli Arcade fire, da Tamborello dei Postal Service a Feist fino a Thurston Moore, Malcolm McLaren, Karen O, Peaches e vari altri. Considerata l’accozzaglia di nomi, la canzone è inaspettatamente riuscita.
_Joanna Newsom – Live in Birmingham 2004 (Link) Intero concerto visibile online per l’arpista indie-folk direttamente uscita dal sogno fantasy di Alvin & the chipmunks. La vergognosa pettinatura pianeta delle scimmie e le smorfie canterine la rendono assai peggio di come sembrava nel video di Sprout and the bean. Sospetto che la visione di un suo concerto intero sia letale, ma io non posso farci niente, la adoro.
_Settlefish – Barnacle beach (Tasto destro, Salva con nome) Volutamente minimal, il video -diretto da Tim Rutili dei Califone- sceglie la via del digitale sgranato (o almeno credo sia digitale; quanto allo sgranato, su quello non ci sono molti dubbi) per raccontare un’infanzia passata a saltellare lungo la spiaggia. Anche se un po’ di articolazione in più non avrebbe guastato, una scelta che paga.
_Presidents of USA – Some postman (Tasto destro, Salva con nome) Del ritorno dei Presidents of USA si poteva anche fare a meno, sono d’accordo. Il tasso d’originalità della band rimane bassissimo e in più il tiro di una volta sembra definitivamente andato; per recuperare attenzione i nostri hanno fatto il primo video interamente girato con dei videofonini. Più interessante a dirsi che a vedersi, ma uno per la cronaca non può che fare il loro gioco, e segnalarli.
_Maria Taylor – Song beneath the song (Tasto destro, Salva con nome) Singolo meta-musicale dal disco solista della Azure Ray meno Orenda. Il disco non è male e ha almeno un paio di pezzi notevolissimi, peccato che questo non sia tra quelli, e che il video, fatto con tre lire e che con ancora meno idee, non dia una mano. Chissà cosa aveva in mente.
_Baustelle – La guerra è finita (Tasto destro, Salva con nome) Avere per le mani una band stilosa come i Baustelle è più o meno il sogno di ogni regista di videoclip che si rispetti, almeno in Italia. Dopo i due video superdesign degli estratti da La Moda del lento al nuovo, micidiale, singolone tocca un clip decisamente più ordinario e visivamente meno interessante del previsto. Non basta a demolire la canzone, ma è comunque un peccato.
_Gravenhurst – The velvet cell (Tasto destro, Salva con nome) Ossessiva la canzone, cupo, angosciante e bellissimo il video, in cui ombre inquietanti vagano a testa bassa in una struttura senza uscite mentre il tempo scorre inesorabilmente. Une vera e propria lezione, splendido.
_Simon Werle – Metro (Tasto destro, Salva con nome) Non c’è assolutamente nessun motivo per segnalare questo vecchio video electro fatto coi lego e il suo delirio narrativo a metà tra storia d’amore, storia di alieni e Matrix. Se non per sancire, se ancora ce ne fosse bisogno, la schiacciante superiorità dei Lego sui Playmobil. Quanti video fatti coi Playmobil conoscete?
[* per chi ce l’ha]
[i vecchi Video Aggregator]
mi sono dimenticato di firmare…
ciao Fabrizio!
Matteo.
merda, i bloc party mi piacciono davvero molto.
all’inizio non li potevo ascoltare, ora invece…
the rise and fall of the indie spocchia.
ah pardon ho letto male. sorry
la tizia del bauvideo non è R. ma una giovane attrice inglese.
cosa vuol dire sgarrupatezza? che qua in Coburgo non usiamo
eh, un po’ sì. Ma, considerando i video precedenti, non è neanche così male.
Brutto brutto il video dei Bloc Party…
chi ha detto che degli afterhours non se ne può più??
“Propietà MTV”, questa me la segno.
I bloc party ormai sono “propietà MTV”
Rachele, si chiama Rachele. Ma è già la mia promessa sposa, anche se non lo sa.
super thumbs up per la protagonista del video dei baustelle (anche se corre un po scomposta) e anche per la tastierista di cui non mi sovviene il nome. PL2
Belli sia Dirty Three con Cat Power che Gravenhurst, in entrambi i video le atmosfere rimbalzano dall’audio al video.
_Medo: ma noi, dai. Non ti porta una ventata di nuovo neanche la loro seconda vita in inglese?
_Anonimo: E lo hanno intasato proprio oggi, ieri andava… Mi sa che è il caso di riprovare tra qualche giorno
_QP: io pure. infattu quella è l’idea.
ellamadonna! devo anche lavorare. li vedrò a rate :)
Joanna Newsom non funziona: “Bandwidth Limit Exceeded”. Troppi fan che hanno intasato il sito?
Degli Afterhours non se ne può più, veramente. Basta. E’ come vedere in giro un democristiano…