Il Beckzionario (Beck Live @ Ferrara, 22/06)
A come And the time is a piece of wax – Esattamente come cera, due ore scolpite nella memoria come capita solo ai grandi concerti. Completamente e definitivamente al di sopra di ogni aspettativa.
B come Bek – La maglietta col nome del cantante sbagliato è il feticcio concertistico definitivo. Ieri faceva bella mostra di sè uno splendido Bek sormontato dall’immagine stilizzata di un casco stile Star Wars. Non l’ho comprata per pudore, ma avrei tanto voluto.
C come Che spettacolo – Che il nostro sia un grande showman si sapeva da un po’, ma di fronte alle sue mille trovate -non solo musicali- e allo spirito con cui le mette in atto non ci si può che inchinare. Tra i tanti la tavolata imbandita, l’invasione di palco, la boombox, la gara di banjo e chissà quanti me ne sono perso.
D come Due batteristi e spesso e volentieri 3 percussionisti – Tu chiamala, se vuoi, sezione ritmica. Io la chiamo macchina da gue(r)a. Impressionante.
E come Everybody’s gotta learn sometimes – La sua cover dei Korgis è giunta completamente inattesa, in versione ancora più confessional di quanto sia sulla colonna sonora di Eternal Sunshine. Un intero anno che ti passa davanti agli occhi, o quasi.
F come Ferrara – L’atmosfera di Piazza Castello e del centro di Ferrara ha a che fare con la musica, ma non solo. L’armonia dei palazzi è quasi criminale, e noi, che da altre Signorie rinascimentali si proviene, si è un po’ invidiosi. E il modo in cui riesce ad adattarsi a concerti di generi musicali diversi e opposti con la stessa serafica maestosità ha qualcosa di insensato.
G come Ghettochip Malfunction – Speravo che del mio pezzo preferito di Guero, Hell Yes, Beck suonasse questa versione pubblicata sull’EP per iTunes. Invece niente, mi è toccato (solo) un pezzo in human beat-box, vatti a lamentare. Che Cristina Ricci sia con voi.
H come Hip-hop – Secondo Beck il Palazzo Ducale di Ferrara ha una buona vibrazione hip-hop, mattone per mattone. Che si sappia.
I come Invasione di palco – L’aveva detto, ma nessuno ci credeva; e invece, per la conclusiva Mixed bizness, il nostro ha fatto salire sul palco a ballare una ventina di persone. Come finale è un po’ da manuale e i maligni dicono che sembrava un tantino preparato. Ma alla fine chissenefrega, no?
J come Jack-ass – Uno dei suoi pezzi migliori di tutti i tempi, che ha eseguito in maniera standard senza cedere alle lusinghe delle altre versioni Strange invitation e Burro. Peccato però.
K come Kristo sì – Come altro tradurreste Hell Yes? Farsi bruciare sul termpo dai Quintorigo, che vergogna.
L come Loser – Stavolta non ha neanche provato a diversificarla dall’originale come fa di solito, per sfuggire ai cori da stadio e alla santificazione da inno generazionale. Via con una versione facile facile con handclapping inclusi, completamente singalong-friendly. Una piazza intera che canta Soy un perdedooooor, sublime.
M come Mancanze – Tropicalia, Lost Cause e Deadweight su tutte, personalmente. Ma per il resto non si è proprio fatto pregare.
N come Nero, tamburello – Dopo l’intro, l’apertura del concerto è stata affidata a uno dei pezzi più oscuri di Guero. Non dei miei preferiti, devo dire, anche se la versione potenziata ieri sera non l’ha veramente mandata a dire. Da riconsiderare.
O come Odelay – Fuor di dubbio, il suo capolavoro. Ed evidentemente anche lui lo sa, visto che ne ha suonato più della metà.
P come Posate – A 3/4 del concerto, il nostro ha suonato un set acustico di 3 o 4 canzoni, solo voce e chitarra. In questo periodo la band si è seduta a un tavolo e ha cominciato a mangiare; su The Golden Age la cena si è trasformata in un concerto per posate, piatti e bicchieri, da qualche parte tra la samba e la musica concreta. Senza parole.
Q come Que onda, Guero? – Come butta, fratè?
R come Retrogaming – Tra Summer Girl, Hell Yes e una bella versione a 4 bit di Sexx Laws, Beck ha confermato che il sound da retrogaming è una delle tendenze del 2005.
S come Scientology – Perchè, Beck, perchè???
T come That great love sound – Menzione d’onore per i Raveonettes che hanno aperto la serata, e per il loro singolone di un paio d’anni fa. I Beach Boys incontrano una versione sexy di Jesus and Mary Chain e etrambi vengono folgorati sulla via del rock’n’roll. Dal vivo precisissimi e trascinanti, se vi capita non perdeteveli.
U come Un tripudio di magliette – Un concerto a cui c’erano tanto magliette dei Duran Duran quanto dei System of a down, tanto di Daniel Johnston quanto dei Postal Service, tanto con la faccia di Che Guevara quando con il nome di Totti. A pensarci bene, una follia.
V come Vai col Playback – Per uno che usa così tanti campionamenti è impossibile non avere nei concerti una cospicua fetta di musica in base. Ma come porsi quando in base spesso e volentieri ci sono anche (tante) voci? Lì per lì un po’ di fastidio, poi non ci fai più caso. Ma la prossima volta per l’intro di New Pollution e il bridge di Rental Car vogliamo il quartetto vocale.
W come Winona – Sigh.
X come X, Fattore – Sembrerà scontato, ma io mi chiedo come faccia a metterci dentro tutta sta roba e a tirarne fuori comunque qualcosa di accessibile, buono pure per i palati di Mtv. Qual è il fattore X?
Y come Y, Generazione – Eccoci. Ed ecco il nostro messia riluttante.
Z come Zeitgeist – E’ una cosa da ABC della musica, ma non dopo una serata del genere non si può non pensarlo: Beck è la più perfetta incarnazione dello spirito del pop contemporaneo. Periodicamente me ne dimentico, e finisco per non esserne poi così convinto. Fortuna che ci sono serate del genere che ti costringono a ricrederti.
Per merito di questo post ti sei beccato non uno ma due link!
Che poi la cosa imbarazzante è che ero convinto di aver linkato Inkiostro da almeno un anno (su suzukimaruti, che l’altro blog è nato da poco), visto che lo visito tutti i santi giorni.
In ogni caso ero a Genova e Lost Cause l’ha fatta!
bellissimo anche il concerto della sera dopo a genova…ha dato veramente tutto se stesso e pure un po’ di più…sera dopo, sempre anteprima goa boa, kings of convenience…deliziosi, peccato ci fossero state non più di 150 persone…
Urca, meno male che non sono venuto, avendo visto dal vivo nel giro di una settimana sia i Duran Duran che i System of a Down non avrei saputo che maglietta portare… :P
Valido
E’ per post come questi che la gente si innamora di Inkiostro.
Peccato non esserci stato, Beck mi sta appassionando e lo sto riscoprendo proprio sto periodo…mannaggia, sto sempre in ritardo!
no, non potevi ;)
_Speranzilla: vedi alla voce T. Erano i Raveonettes, e sono caldamente consigliati.
_Gecco: tu sei avanti un paio d’anni a prescindere…
_Enver: non dubitavo che lo sapessi (figurati), ma non potevo rispondere diversamente, no? :)
_Ele: prima di comprare il computer nuovo, io usavo sempre e solo paint per ridimensionare le foto. Una follia. Cmq io da dietro ti vedevo, ma sai com’è, non sono esattamente il tipo di persona che si staglia tra la folla.. :O
le foto quando riesco a lavorarci un attimo e renderle un pelo più chiare le metto. ora come ora dispongo solo di paint :P
(tra l’altro sono molto triste, ho provato a fare qualche classica foto a caso tra il pubblico ma tu non ci sei! che peccato :PPP :)
e ce lo so dove sta Deadweight! non avevo letto sotto quale lettera era, infatti pareva strano la facesse (l’ho visto una volta dal vivo -Milano 2000- e una volta in tv, e non l’ha fatta mai)
il sound da retrogaming e’ il trend del 2005? allora io sono avanti gia’ di un paio d’anni :)
Lost cause è mancata anche a me in effetti. Senti, ma chi era invece il gruppo spalla? (cazzo l’avrà ripetuto 20000 la biondina!)
_Giu: e poi ci lamentavamo, io e te.. Tra Beck e le gratuità varie la non-voglia è stata spazzata via..
_Ele: Sì ma le foto dove sono? Le attendo. Cmq Raveonettes assolutamente grandi, mi hanno esaltato un sacco…sospetto che un concerto intero sia a notevole rischio noia, ma così ci è andata da dio…
[everybody’s gotta learn sometimes non mi ha sconvolto così tanto, senza archi nè organo mi è sembrata un po’ vuota. ho preferito di gran lunga i momenti ritmati]
_Emmebi: infatti anch’io la scorsa volta che l’ho visto, due anni fa, non ero rimasto particolarmente colpito. Stavolta ha spazzato via ogni dubbio..
_Anonimo: infatti io non sono nato a Bologna..
Bologna non era una signoria rinascimentale..
Gran post. Felice che il contento del nostro cantore sia stato al suo livello (alto).
A Milano per Mtv fece piuttosto cagare. ANche li invitò tutti quanti sul palco.
per quanto mi riguarda, everybody’s gotta learn sometimes è stato il momento più intenso di tutto il concerto.
emozioni dai lineamenti così dissimili che mi investono per qualche minuto di puro, semplice sublime..
e poi sì. che spettacolo. forse una delle cose che ti sei perso è stato il bassista, un grande! uno spasso, oltre che molto bravo direi.
jack-ass l’ha suonata su richiesta al soundcheck – era molto allegro, e c’era un clima di festa che boh.. non so non poteva non essere un bellissimo concerto.
e i raveonettes? :)
e, ehm, il tuo post lo linko sotto le foto. tra parentesi, quelle di sharin foo sono venute veramente belle.
bizio, ieri sera ho provato a salutarti mentre stavi andandotene, ma eri troppo lontano e la mia voce non è poi così potente. uff!
Giu
bella serata comunque, se non altro perchè ho pure trovato uno scontrino da 3 birre e un tale mi ha venfuto il biglietto con sconto. ;)
_Lucious: Ero tentato di fare tutto il Beckzionario sul Girolami, ma poi avrebbe detto che sono invidioso..
_Enver: Ma Deadweight come ho scritto non l’ha fatta. E Deadweight non sta su Odelay, ma sulla colonna sonora di un brutto film di Danny Boyle. Però sì, il Pavè di Piazza Castello non è esattamente piacevolissimo quando tenti di ballarci su.
_Fra: Io stavolta ho scelto Beck, i SY gli ho già visti 3 volte, bravissimi, fondamentali ecc ma dal vivo non sono propriamente eccitanti. Di costoso avevo in cantiere anche i Kraftwerk, ma mi hanno piazzato i beneamati Piano Magic in contemporanea a Bo gratis, e credo propenderò per questi ultimi. Una questione di soldi, ma soprattutto di emozioni.
_Rampino: non so come dire, ma la cosa non mi riguarda. Sono felice di lavarmene le mani, ecco. :)
sta quasi diventando un OT ma:
pare che a Hollywood sia diventato difficile lavorare se non sei un adepto di Xenu e Hubbard. alla fine it’s all about money.
forget ‘bout it
Rampino
ommioddio
everybody’s gotta no. o perlomeno non senza di me, cazzo
me che ho devoluto la busta paga ai sonic. ed ero obbligata a scegliere, tutt’e due non ci stavano mica.
fra
cazzo hai trovato anche la Y…
sigh per non esserci stato. e dire che quasi potevo
anche solo per Deadweight
(odelay odelay odelay!)
ps però il pavimento di piazza castello è killer
A,B,C,I,P,Z, ma soprattutto E.
L come Loser.quello di macerata, però. il vero evento della serata :)
lucio
E ora anche Katie Holmes (la leggendaria Joey di Dawson’s creek, chevvelodicoaffà; hanno persino ricominciato a trasmettere tutte le puntate), la cui conversione assai misteriosa è documentata in un fondamentale post del sempre più fondamentale Mondo Oltro, chevvelodicoaffà.
scientologista anche Beck come Tom Cruise (e Moby?)
Kit
Rampino, assolutamente d’accordo. Tra l’altro il paragone mi pare molto molto calzante. Chissà se prima o poi i libri di storia ce lo spiegheranno..
beck e scientology fa il paio con gaber e colli
inspiegabile, perciò affascinante
rampino
spettacolare!
concerto sopra ogni aspettativa, anche se tutto quel playback mi ha irritato un po’.
Becktionary!