Ça va sans dire
Ça va sans dire, i francesi sono iper-nazionalisti. Ça va sans dire, hanno persino le quote minime di musica di produzione nazionale da mandare per radio, e traducono tutte le parole americane per preservare la loro bella langue (o parole? Bah.). Ça va sans dire, hanno tradotto pure computer (ordinateur), file (fiche), software (logiciel), mouse (sourie), gateway (passerelle) e molto altro. Potevano non tradurre la parola «blog»? No, ça va sans dire: la traduzione (ufficiale, badate bene; dell’Accademia della Crusca locale) che è stata data di «Weblog» è Bloc Notes, la cui abbreviazione, «Blog», va tradotta in Bloc. A questo punto, ovviamente, non possiamo non prendere provvedimenti. Da oggi dite addio ai blog: quello che state leggendo è un Blocco. Un blocco cerebrale? Il blocco dello scrittore? O semplicemente un blocco di stronzate?
Infatti, era un po’ quello che volevo dire. Solo che a noi arriva quest’immagine dei francesi che evitano accuratamente di usare parole ‘non francesi’, che invece è un’immagine distorta, mi sembrava giusto bilanciarla un po’.
Duedi
Bé, se è per questo, anche gli spagnoli, che in quanto a difesa della lingua non sono secondi a nessuno, dicono bloc!
_Paola: grazie per le correzioni, se il mio francese è fermo a un livello Nojo voulevan savoir ci sarà un perchè…
_Duedi: evidentemente generalizzavo. Ma sono portato a credere che certe cose debbano venire dal basso e non dall’alto. Se vale la pena, di solito attecchiscono.
_Fagotta: e quale posto migliore di questo per raccontarcela..
_LukeS: GiocaJouebs?
[bruuutta..]
In realtà del parere della Commissione non gliene frega niente a nessuno: ma Le Monde aveva già cominciato a chiamarli jouebs (journaux web). Ciao, L.
sempre entusiasta di sottoscrivere anche le mie perplessità sul mondo “francia” in generale (è una storia lunga).
premessa: sto andando a vivere a Parigi, e ho la ragazza francese (quindi sono un po’ di parte ;) ).
Questa storia dei francesi che ‘traducono’ tutte le parole inglesi è un’esagerazione. Nel linguaggio comune usano ‘blog’ come noi. Dicono ‘cool’ tutto il tempo, ‘ok’ e altre inglesaggini.
E comunque loro trovano strani noi, che diciamo ‘computer’ (se ci pensiamo bene, non hanno proprio tutti i torti)…
Beh, io non parlerei tanto di iper-nazionalismo, forse semplicemente un po’ di sano orgoglio che, confessiamolo, a noi italiani manca, a volte.
Loro avranno le quote minime di musica nazionale, ma noi abbiamo ancora le quote minime obbligatorie di cinema americano da programmare nelle sale, dal dopoguerra (non ricordo la percentuale esatta, ma non è bassa)! ça va sans dire…
In realtà fichier e souris. E il mousepad è il tapis de souris. ;)
La cosa ridicola è che poi usano correntemente termini inglesi per parole francesi che esistono, hold up, job, fun etc
Se è per questo potevo anche scrivere che sourie vuol dire ‘topina’…
Quante storie pur di inserire la parola “fiche” e prestare il fianco ai referrer bislacchi…