mercoledì, 09/03/2005

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Generazione di fenomeniBlog Generation
E’ passata una settimana dalla sua uscita nelle librerie (un’eternità, per i tempi di un blog), e ancora pochi ne hanno parlato. Di per sè la cosa è strana, ma a ben guardare non stupisce affatto; perchè Blog Generation di Giuseppe Granieri, pubblicato il 3 Marzo nei Saggi Tascabili Laterza, non è il solito libro sui blog. C’è stato il momento delle pubblicazioni introduttive, quello dei racconti più o meno privati (Mondo Blog di Eloisa di Rocco), delle raccolte di post (BlogOut) e quello dei racconti scritti da blogger (La notte dei blogger); ora è il momento di fare una valutazione approfondita della rilevanza tencologica e -soprattutto- sociale di uno strumento che si è rivelato così potente.
Già col suo blog Granieri ci ha abituato al binomio dissertazioni teoriche di altissima qualità / stile leggero e brillante, e ovviamente Blog Generation non è da meno. Tutt’altro: la sua analisi (più o meno sociologica, massmediatica e tecno-umanistica, a seconda dei momenti) si colloca sulla scia di autori come Steven Johnson, Derrick De Kerchovee e Pierre Levy, pionieri nello studiare e nel divulgare come e quanto ogni nuova tecnologia finisca per cambiare la nostra vita e la nostra percezione della realtà. Tra social networking ed economia dell’attenzione, rapporto tra media e democrazia elettronica, politica del linking e semplice pratica quotidiana, con poca polemica e molta riflessione.
Qualcuno ne sarà annoiato, qualcuno ne sarà affascinato ma ci capirà ben poco, qualcuno ne contesterà il (pur misurato) entusiasmo di fondo, qualcuno starà lì a puntualizzare che la band svedese si chiama Radio Dept e non Radio Depts e che nella bibliografia Wittgenstein è scritto con una ‘i’ di troppo, qualcuno lo attaccherà per il semplice fatto che esiste e qualcun’altro lo ignorerà placidamente. A qualcuno, però, piacerà -e non poco. Come avrete intuito, io sono tra quelli.
[si può ordinare da qui]

5 Commenti a “nessun titolo”:

  1. utente anonimo ha detto:

    blogger :i nuovi internati …….dalla chiusura dei nosocomi all’evoluzione degli intellettualoidi senza un futuro e un duco d’idea di come si vive…………………….prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr(da un culone diarroico)

  2. inkiostro ha detto:

    No, non sono citato. C’è Polaroid, però. :)

  3. abrabax ha detto:

    dillo che ti è piaciuto solo perchè sei citato! (in realtà non lo so, il libro non ce l’ho…)

  4. utente anonimo ha detto:

    Anch’io sono tra quelli cui il libro è molto piaciuto. Il mio post sulla “i” di troppo è, infatti, un omaggio “giocoso” generato proprio sul modello dell’interazione tra blog e autore.

    un saluto

    Matteo