Non ascoltarmi, sto mentendo
Ho un sacco di idee, ma spesso non interessano neanche a me; quindi le metto nel blog. Sono seriamente convinto che quando si è depressi e/o stressati dovrebbe essere preclusa la possibilità di postare. Tutto ciò vale anche per i (rari) giorni in cui si è euforici. Per non parlare, ovviamente, dei momenti in cui si è ubriachi o sotto l’effetto di qualsivoglia sostanza psicotropa: in quel tipo si situazioni ci dovrebbe essere un meccanismo che inibisce il caricamento della homepage di Splinder. O che ritarda di almeno 24 ore la pubblicazione del post, il che è in effetti quasi la stessa cosa, visto che una spietata cancellazione sarebbe a quel punto quasi certa. Credo che a un certo punto -presto, di solito- la persona e il blogger diventino due entità talmente separate che se si incontrassero una sera in un pub non solo non si starebbero simpatici, ma non saprebbero neanche di cosa parlare. Finirebbero per guardarsi le scarpe farfugliando frasi di circostanza, sperando che arrivi presto qualcuno a salvarli. Penso che non dovreste commentare questo post dicendo che ho ragione (vile) o che ho torto (facile); se proprio volete farlo (ma così rischiate di compiacermi, quindi forse non è il caso), provate ad inventarvi qualcosa di originale.
il contrario di ‘accentrato’? Starsky è uscito.
(discorso serissimo. come quello di EnzoPolaroid. e altr*. io non bloggo da una settimana, altrimenti sarebbe solo fuffa al cubo.)
Sai che hai dei bellissimi occhi?
Ci ho provato
se non ci si copre bene cosa succede? ci si ammala?
[io la febbre, dentro -ma anche fuor di- metafora]
conviene sempre coprirsi bene e uscire a fare una passeggiata in caso la Soglia della Sopportabilità alle Proprie Parole sia abbondatemente travalicata..o è troppo poco originale? :)
+ Bea: sì, tu sei dispensata.. :)
+ Lizaveta: come ho già scritto, per proposte di matrimonio e proposte indecenti, scrivere all’indirizzo in alto a sinistra inviando curriculum e una lettera di referenze. La S.V. sarà ricontattata quanto prima.
+ GiorgioB.: la questione, secondo me, è che in quei casi è talmente facile autocompiarcersi e autocommiserarsi che quello che esce fuori vale raramente la pena di essere letto (da terzi, ma anche dall’autore).
E se invece fosse proprio l’opposto? In fondo, stati di depressione e/o stress, e ancora di più stati di alterazione (sarebbe banale l’inflazionatissima In vino veritas? Sì. Quindi lo dico) altro non fanno che facilitarci l’esternazione di sentimenti che proviamo forse quotidianamente, ma che generalmente tacitiamo,scegliendo di non”ascoltarli”, di non assecondarli. Per di più,la condizione del diario, quindi una scrittura personale e non vincolata da un fine preciso, ma leggibile da terzi, quindi pensato per essere comunicato ad altri, rende più facile “confessarsi”, rende più leggera l’esposizione di stati d’animo,avvenimenti, sentimenti altresì inconfessabili. Certo, c’è la tentazione a rendersi simpatici,che rasenta l’insincerità.Ma è la stessa tendenza della battuta accattivante fatta al bar con gli amici. Ecco.
[A me,Alberoni mi fa un baffo. Tsk.]
dicevo sul serio..
lizaveta
Ho già dato. Lo sai ;)
+ Frittole: Sapevo che Sofri ieri mi ha linkato e ogni tanto mi legge; a volte mi chiama pure nel cuore della notte per chiedermi dei consigli.
+ Lizaveta: tutte uguali, voi donne, sempre a risolvere i problemi con il sesso
+ Knef: finalmente vedo che qualcuno mi capisce.
In questo momento cerco di separare con la forza del pensiero le porzioni chiara e scura degli Abbracci Mulino Bianco®.
uhm,capisco.
scopiamo?
fammi sapere.Lizaveta
Una situazione complessa. Ti consiglio solo di non riguardare Fight Club, perchè da quello che hai scritto si direbbe che ti abbiano chiuso in una stanza e costretto a vederlo dodici volte di seguito… Fa quest’effetto, lo so. Per tirarti su ti posso dire che stamattina Luca Sofri parlava del pazzo che ha campionato la voce di Bush per Sunday Bloody Sunday… Mi sa che vi leggete a vicenda…