The long and winding unemployment road (seconda puntata)
Il punto di partenza per un neolaureato scagliato nel mondo del lavoro sono ovviamente i master, termine ombrello che comprende più o meno di tutto, dal corso di un mese presso un ente creato 2 mesi prima da dei disoccupati come te a quello di 3 anni a farsi un culo quadro in una blasonata università. L’unico motivo sensato per cui un laureato un minimo scafato possa voler intraprendere un master, diciamolo chiaramente, sono gli stage in azienda. Non mi spiego altrimenti per quale motivo qualcuno potrebbe voler continuare a studiare (dopo 18 anni che non fa altro), per di più argomenti che più che studiati andrebbero applicati ed imparati sul campo (fosse un dottorato sarebbe un’altra storia), con massicce trasfusioni di denaro nelle casse di questi professionisti nel lucrare sullo sconfortante scenario occupazionale italiano. Praticamente un laureato paga varie migliaia di euro per ottenere un contatto utile a poter lavorare qualche mese gratis presso un’azienza che, il più delle volte, non ha poi i soldi per assumerlo ed usa appunto gli stagisti per fargli fare il lavoro scorco.
Al vostro blogger di fiducia, come forse si è capito, i master non stanno molto simpatici, ed è partito con l’idea di evitare di sprecare tempo e soldi in questo modo; visto che non è giusto scartare nulla a priori, però, il vostro affezionato blogger ha fatto una navigata e preso in considerazione l’idea almeno per qualche tempo. Per poi scoprire: a) che i master gratuiti sono in argomenti o in posti del cazzo; b) che i master fighi sono sempre ad almeno 300 Km da casa e costano svariate migliaia di euro; c) che qualcuno dei suddetti fino all’anno scorso era gratis (ovvio); d) che le percentuali di assunzione dopo un master non sono molto più alte di quanto lo siano per i comuni laureati; e) che alla sola idea di dover rientrare nel tunnel lezioni/studio/esami al vostro blogger viene l’urticaria. Detto ciò, la strada che porta al «procurarsi un modo per sopravvivere e comprarsi i cd senza dover chiedere i soldi ai genitori» (questo è fissato come obiettivo primario) continua. Lunga e tortuosa come previsto.
[suppongo non vi sfugga la tragica ironia del parlare di lavoro ad Agosto. Questa è la mia Estate, ladies and gentlemen]
ti auguro di avere fortuna, almeno tu..
E questa è pure la mia, di estate, caro. Stessi problemi. Stesse, medesime, considerazioni sui master. Stessi obiettivi primari fissati. Ne parlammo già. Baci
Bea
Non so, io il mio master l’ho fatto con molto piacere, mi ha insegnato cose decisamente utili, anzi indispensabili per il lavoro che volevo fare, ho trovato lavoro subito e non nell’azienda dove ho fatto lo stage. Sono l’unico al mondo?
Pensa che quando troverai lavoro, sono finite le vacanze di due, tre mesi…
Mi manca l’università!!!
beh non mi sembra che il nostro sia così stressato dal dovere di trovare un lavoro per sopravvivere
conosco un bel po’ di persone che l’estate di laurea invece l’hanno passata così, facendosi il culo per mantenersi da soli come il resto degli anni d’università..poi è chiaro che se si parla solo di soddisfazione personale di tempo per trovare un lavoro decente anche dopo la laurea ne passerà..
Purtroppo nn sei l’unico a passare l’estate in questa maniera….sono 3 anni che lavoro costantemente anche ad agosto…e a luglio…cambiando lavoro annualmente le ferie te le scordi :((
insomma..mal comune mezzo gaudio..
ciao da chi un lavoro l’ha trovato ma e farebbe volentieri a meno :)))
Ne sono certo… Farai strada…
Basta togliere il freno a mano!!! Non ti sei accorto che l’hai inserito???
Togli ‘sto cazzo di freno a mano
(Cit. del Prof. Lombardi – Chimica – Politecnico di Milano – anni ’80)
Eh, si caro ink, ho ..anta anni!
Michele
Controcorrente: non rovinarti questo che probabilmente sara’ il tuo ultimo agosto libero (perche’ alla fine qualcosa si trova, in qualche maniera si tira a campa’), fai qualcosa, qualsiasi cosa, e poi ripensaci a settembre.
Io son sempre li’ che mi pento di aver perso quell’estate in cui (laureato a luglio) mi son messo in testa di cercare lavoro subito.
In bocca al lupo.
Manolo (affezionato lettore)
Detto in soldoni:
Ma tu cerchi lavoro (= guadagnare) o cerchi di imparare ( = spendere). E’ solo questione di fortuna. Conoscerai sicuramente qualcuno. Bene. Tira fuori uno dei tuoi deliri. Plasmalo all’inverosimile, sfrutta ogni piccola cosa che ti pare positiva, mettici un po’ di faccia da culo, non contraddire mai, lecca il culo con classe e qualche volta accetta anche di sporcarti le mani in un lavoro non consono alla tua cultura. Poi tutto verrà da se e avrai tutto il tempo di rifarti dalle umiliazioni. Ricorda che a te come a tutti noi comuni mortali servono soldi per campare. Poi tutto il resto. Con simpatia Michele
P.S. Io ho cominciato lavando cessi nel ristorante 10 anni fa. Ora sono il responsabile in un azienda Import-Export a contatto diretto con la Dogana. Prospettive? Saro’ assorbito con tutta probabilità dal Ministero delle Finanze in seguito all’allargarsi dell’Europa. E non ho fatto master, corsi e simili. Ho solo cercato di vendere bene “la mia merce”. E per quel poco che posso capire da qui, tu ne hai molta da vendere.
del resto a te è simptico il twee e poche altre cose. Poco da meravigliarsi. :))
ehm, già…sai, credo che cercare lavoro sia difficile almeno quanto cercare un posto letto a meno di 250 euri mensili, in pieno agosto, a Bologna.
.lela.
[ok ok, nemmeno provo a mascherarlo come un commento verosimile o perlomeno un minimo pertinente a quello che hai scritto ma…sto cercando una camera.
magari qualche bolognese che legge qui conosce altri bolognesi che, il cielo volesse mai, conoscono altri bolognesi che magaaari dispongono di una singola o anche un posto in doppia senza che sia necessaria la donazione di un rene (mio, in tal caso) per il pagamento.
se il tutto fosse poi dentro le mura, non proprio dalla parte opposta di ingegneria…(ha tuonato?)
mi scuso con inkiostro per l’intrusione ma dopo un’intera giornata passata a spulciare qualsiasi pezzettino di carta appeso, anche con cicca e sputo, sotto i portici di via zamboni e dintorni, beh..ho veramente il morale sotto le infradito. :( ]
Al tenore di vita a cui si è abituati non c’è rimedio, da quel livello non si riesce a scendere. L’unica risposta sono i “lavorini” che finiscono presto, e non per forza c’è da sporcarsi le mani.
Coraggio compare, ci vuole coraggio…