Shame on Shane
Alla notizia che Shane MacGowan, già cantante degli indimenticabili Pogues e icona mondiale dell’alcolismo all’ultimo stadio, sarà a Torino per il Traffic Free Festival -in un evento organizzato da Vinicio Capossela- non può che scappare una lacrimuccia ripensando all’adolescenza, a Sunnyside of the street, a Lullaby of London, al duetto con Nick Cave per What a wonderful world e alla sua frase «Life’s a bitch», che intorno ai 16 anni usavo scrivere su qualunque superficie piana mi capitasse a tiro. Shane è ormai ridotto talmente male che è persino possibile trovare in rete delle sue parodie, come questa Say what Shane? (in alto a sx), in cui bisogna indovinare la frase detta da Shane sbronzo tra quattro possibilità. Visto il numero di denti che gli è rimasto in bocca e visto il suo tasso alcolico medio, non è impresa da poco.
beati voi… io a 16 anni rinnegavo radio dj per i pink floyd. trooppo indietro.
non ti ci vedo a scrivere cose del genere, voglio una tua foto da pischello per vedere quanto eri teppa. PL2
bè contando che io a 16 anni scrivevo Everyday hurts citando gli Skunk Anansie è una bella gara…