venerdì, 14/05/2004

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Io e le canzoni
Io, le canzoni, le consumo.
Le spremo fino all’ultimo grammo, ne divoro anche i più microscopici lembi, le ingollo fino all’ultimo goccia. A volte ci affondo le mani, le faccio traboccare e metà finisce per terra, altre volte ne assaporo ogni particella come fosse la cosa più preziosa del mondo, e raschio il fondo con un cucchiaio per non perderne neanche un frammento. Io passo alzato con le canzoni tutta la notte, come per sapere come vanno a finire. Scrivo negli spazi vuoti, strappo le pagine e le regalo in giro, a volte pure a degli sconosciuti, quasi sempre a persone che non le apprezzeranno, quasi sempre a persone che non me le restituiranno. Con le canzoni, io ci tappezzo tutta la stanza, le proietto nel cielo, ci cammino su, spesso le cavalco, alcune volte ci volo persino sopra, e guardo dall’alto tutti quei puntini sotto di me, che vanno ancora a piedi. E tutto sembra perfetto da lontano, come canta Ben Gibbard. Io con le canzoni ci faccio l’amore, mi unisco a loro nell’intimo e poi me ne allontano spaventato; ci discuto, ci esco a fare una passeggiata e ci passo le serate a guardare il soffitto. A volte non ci capiamo, litighiamo, finisco per odiarle e per abbandonarle, e spesso ne vengo abbandonato a mia volta.
Di solito, non ci rimane più niente, quando ho finito. Di solito rimangono gusci vuoti, senza neanche una briciola da cercare, o una grammo di polpa su cui accanirsi. E lo scheletro nudo e vuoto fa quasi senso, sembra una di quelle case sventrate in cui vedi la struttura portante senza che dentro ci sia più vita. Ma non le butto via, le canzoni, sono troppo sentimentale. Le conservo come si conservano le scatole di scarpe, che tornano sempre utili, e ogni tanto le tiri fuori e le riempi di nuovo, oppure come i vecchi giornali, tutti in fila in una teca a ricordarti le cose che sono passate, oppure come i vestiti dismessi, da regalare, quando verrà il momento, a qualche cuginetto più piccolo. Oppure, più appropriatamente, come i denti persi da bambino o i capelli tagliati. A ricordarti di cosa sei fatto.



13 Commenti a “nessun titolo”:

  1. speranzilla ha detto:

    concordo :)

  2. utente anonimo ha detto:

    *___* Bello tanto….e Vero tanto…e sono d’accordissimo anche con cimetempestose.

  3. gomitolo ha detto:

    siamo al piccolo capolavoro…grande, ink.

  4. Solitaire ha detto:

    Grazie…

  5. china ha detto:

    Sì, qualcosa è cambiato o è ritornato.

  6. utente anonimo ha detto:

    pezzi di esperienze da condividire.

  7. ta ha detto:

    ognitanto è bello leggere qualcosa di diverso dalle frasi cinico-brillanti che abbondano nei blog. qualcosa di più vero e meno plastico. sentimento e non posa. per quanto possibile in una vetrina, ovviamente… bravo ink.

  8. Spiral ha detto:

    Grande!!!! Un saluto… Lorenzo

  9. utente anonimo ha detto:

    davvero troppo bello, adesso ti scrivo. pat

  10. utente anonimo ha detto:

    ….fio senza parole.

  11. utente anonimo ha detto:

    chapeau

  12. demu ha detto:

    l’appuntamento settimanale con: INK RICORDATI DI DARE LA BOTTARELLA AI TUOI RSS