martedì, 13/04/2004

Occhi aperti, porte …

Occhi aperti, porte chiuse
Ogni volta che torni nel natìo borgo selvaggio -non spesso, di questi tempi- senti tutta la distanza tra quello che eri e quello che sei. Che è solo un’istantanea, ma a forza di fotogrammi scanditi nel tempo passano gli anni senza che te ne accorgi, e solo se ne metti in fila di sufficientemente distanti riesci a notare le differenze.
Così, banalmente, scopri che non sei più quello di una volta (e che probabilmente non lo sei mai stato, come canta qualcuno): ti consideravi una persona equilibrata (troppo) e sfaccettata (chè nelle foto cambia l’angolatura e sembra sempre che tu sia qualcun’altro), abbastanza in gamba da non cadere vittima dei soliti clichè e da non essere categorizzabile con un’occhiata come capita spesso. Ora ti guardi riflesso negli occhi delle persone che dal paesello non mettono il naso fuori se non per qualche vacanza esotica o un salto in riviera il sabato sera, e ti accorgi che Bologna ti ha fatto diventare una persona ben precisa. Spocchiosa (ancor più di quanto pensassi, allucinante), intransigente e -nonostante ciò, o forse proprio per questo- davvero poco originale. Ti senti a disagio nel non riuscire più a fare buon viso a cattivo gioco, ad avere un background talmente ingombrante da non riuscire a trovare argomenti con persone che non ne condividano almeno un pezzetto, e, pur conscio di ciò, a non essere in grado di farci nulla. Se non fuggire, alzare il volume dell’autoradio e pensare che questo non è esattamente il momento ideale per notare che il mazzo di possibilità non fa che assottigliarsi di giorno in giorno.
Ok, non è certo un dramma; si sa che quelli che vogliono tenere il piede in più scarpe ed essere tutto finiscono per non essere nessuno, quindi va bene così. E, a ben pensarci, non è neanche una novità. Vederselo spiattellato così chiaramente davanti agli occhi, quello invece lo è.



8 Commenti a “Occhi aperti, porte …”:

  1. guest ha detto:

    uhm… mi ci trovo pure io ogni tanto (e per l`accredito? come rimaniano? :))

  2. Nin-Com-Pop ha detto:

    per qualche giorno, ad agosto, al mare. da cinque anni e mezzo a bologna torno a casa ormai solo per il mare. cinque giorni ad agosto, mai di più. è mia mamma che viene qui. che per il resto non mi manca niente.

  3. benty ha detto:

    poi, dopo la repulsione da ritorno, verrà anche il momento del buonismo da ritorno. Accadrà magari dopo anni, dopo lunghe assenze, solo per periodi brevi e forse non con tutti, ma vedrete che accadrà. Ve lo dice un pluriesiliato ritornante cronico e anzianotto. Poi , per qualche giorno si riesce a trovare un compromesso. Per qualche giorno ho detto

  4. fio ha detto:

    concordo e concordo. e se penso che sono a bologna solo da sei mesi e non da sei anni, come te, la cosa si fa veramente preoccupante. questa a casa è stata una delle settimane più lunghe della mia vita, ti dirò. a casa mia, non mi sentivo a casa mia.

  5. guest ha detto:

    per lenire il dubbio ti consiglio la mia guida sul provincialismo vs metropolitani. PL2

  6. MarinaP ha detto:

    oh. Mò ti linko che quasi mi sono commossa. Sinceramente, è quello che andava girlonzolando nella mia testa annichilita dalla Pasqua da almeno 5 giorni. Quasi con le stesse parole.

  7. utente anonimo ha detto:

    universal feeling

  8. utente anonimo ha detto:

    bello