Film dell’anno
Ebbi modo di dirlo già a Settembre, dopo averlo visto a Venezia, e questi tre mesi non mi hanno fatto cambiare idea. Quindi, a meno che il film di Natale di Boldi e De Sica non sia un capolavoro che ridefinisce i canoni estetici della cinematografia mondiale (e per questo c’è più o meno la stessa probabilità che Nicola Kidman bussi alla mia porta tra 5 minuti), il mio film dell’anno è Lost in translation di Sofia Coppola, uscito nelle sale in questo week-end. Io ne scrissi qui, venerdì ne abbiamo parlato in radio, l’altro giorno sono persino riuscito a sentire le note di Sometimes dei My bloody Valentine (una di quelle canzoni che non dimentichi, presente nella colonna sonora) durante il Tg5, e la blogosfera è tutta un pullulare di pareri e recensioni. Dopo averlo ripetutamente consigliato, Emmebi ieri si interrogava su come potrebbe essere tradotto correttamente il titolo; è davvero appropriato il fatto che la sua intraducibilità non faccia altro che enfatizzare il concetto attorno a cui ruota il film. Marquant ne scrive parole molto belle. Colas si profonde in un buon numero di superlativi, e azzarda uno spericolato paragone con Lovers della Santacroce (non dategli retta). Io non posso far altro che consigliarvelo di nuovo, per mille ragioni che le parole non riescono a spiegare.
..anche la fio ha scritto un post in proposito… che resterà online per pochissimo, dunque, affrettatevi :P
io paragonavo solo la dolcezza con cui la coppola e la santacroce raccontano le storie che raccontano…(in realtà giocavo con il caso che ha avoluto che leggessi lovers ascoltando L.I.T e le canzoni combaciassero perfettamente con le parole scritte).
Mi sento incompreso.)