giovedì, 16/10/2003

nessun titolo

It’s like catching snow on your tongue
La sera in cui ho aperto il blog, quasi 10 mesi fa, nevicava. Me lo ricordo benissimo: ero tornato a Bologna dalle vacanze nel pomeriggio, nella macchina stipata di stereo, 4 casse, cd, libri e vestiti. Avevo montato l’impianto, sistemato tutto, ed ero terribilmente fiero dell’effetto stereo che ero riuscito a ottenere nella mia stanza. Subito dopo cena aveva cominciato a nevicare intensamente -cosa insolita a Bologna-, e io ero euforico come mi succede sempre quando tutto comincia ad imbiancarsi. Ho messo su un bel live di Beth Orton, ho smesso di fissare la finestra e ho aperto il blog.
La scelta del sottofondo musicale non era casuale: Beth Orton mi fa venire in mente la neve. La causa è un momento epifanico che ha avuto luogo 4 anni fa, o giù di lì. Era un pomeriggio di inizio Gennaio, e io ero a casa dei miei, in camera di mia sorella (sì, ho una sorella). Stavo leggendo non so che, ascoltando Central Reservation, e proprio durante l’incantevole versione originale della title-track, ho alzato gli occhi e ho visto il bosco e la rupe dietro casa completamente imbiancati. Il cielo plumbeo, quasi di cemento, la neve ovunque, e quel paesaggio visto mille volte dalla mia infanzia in una prospettiva nuova, in un modo così tridimensionale e perfetto che non credo lo scorderò mai più.
Ma perchè sto pensando alla neve? E’ che da poco è uscito The other side of Daybreak, raccolta di remix e rarità della cantautrice di Norwich. Il disco in realtà non è un granchè: i remix sono abbastanza inutili (a parte i due realizzati da Four Tet, che comunque non si è sforzato troppo), gli inediti non possono competere con i pezzi degli album ufficiali e il resto sono più o meno riempitivi. Ovviamente molto piacevole -del resto stiamo parlando di Beth Orton, mica di Pink-, ma niente a che vedere con Pass in time, Stars all seem to weep o Paris Train. Come cd non è niente di che, eppure lo ascolto volentieri in questi giornate che si accorciano e che si fanno più fredde. E oggi, tornando a casa, ho sentito distintamente aria di neve.



3 Commenti a “nessun titolo”:

  1. utente anonimo ha detto:

    Commovente…quasi quanto blackout dei Muse.
    Pat

  2. utente anonimo ha detto:

    già, molto bello.

  3. gomitolo ha detto:

    clapclapclap Inkiostro. post spettacolare.
    (c’è una strip bellissima dei Peanuts in cui Linus assaggia i fiocchi di neve)