Dear Catastrophe Deejay
Hai presente quando da bambino ti metti lì davanti al registratore, ti fingi uno speaker radiofonico e ti registri mentre presenti i pezzi come un vero deejay? Ecco, in parole povere è quello che abbiamo fatto stasera. La differenza è che non siamo bambini (se non nell’animo), non eravamo nella nostra cameretta (ma negli studi di Radio Città 103) e non stavamo fingendo. O almeno, ne eravamo convinti.
Ma andiamo con ordine. Questa sera alle 9 avrebbe dovuto esserci la segretissima puntata numero zero del programma radiofonico -nome in codice Airbag– condotto dal sottoscritto e dal suo amico Andrea, sulle frequenze di Radio Città 103. E sto usando un periodo ipotetico dell’irrealtà, quindi un’idea ve la siete già fatta.
Arriviamo in radio con il doveroso anticipo dei principianti che vogliono fare bella figura. Subito prima dell’arrivo dell’indispensabile deejay Enzo (ora promosso a coach deejay) di Polaroid, senza il quale la nostra carriera radiofonica sarebbe ancora ferma allo stato larvale, arriva la brutta notizia: per cause sconosciute, ma forse collegate al black-out di domenica scorsa, il ponte radio principale grazie a cui le frequenze della radio vengono diffuse nell’etere è caduto. Del tutto ignoti la natura del guasto, la complessità del problema e i tempi di ripristino della normalità. Allegria.
Dopo qualche minuto di smarrimento, il coach inizia a motivare la squadra, e propone un piano B. Probabilmente lo streaming è in funzione, come anche l’archivio in mp3 della radio, quindi provare a trasmettere ha comunque un senso; del resto siamo lì anche per imparare l’arte della regia, quindi tanto vale mettersi all’opera anche se solo per un pubblico potenziale di 5 persone. Un’amichevole, praticamente.
Rompiamo gli indugi, entriamo in cabina e iniziamo a darci da fare; dopo qualche disguido la trasmissione prende i binari giusti, e noi ci prendiamo gusto. Snoccioliamo vecchi successi e singoli nuovi di pacca, ci produciamo in gustosi aneddoti e imbarazzanti siparietti, e l’ora passa che neanche ce ne accorgiamo. Poco dopo le 10 abbandoniamo la postazione, soddisfatti dell’esito della prova generale, e desiderosi di ascoltarne il risultato. Ci sono gli mp3 dell’archivio, e se per caso non avesse funzionato neanche lo streaming abbiamo comunque registrato una cassetta in sala di regia (da amichevole a partitella di allenamento). Non potrà ascoltarci nessuno, ma almeno noi potremo renderci conto di come è andata. Ringrazio il coach, saluto il fido compare e mi fiondo a casa per il verdetto. E lì scopro la verità: giocavamo senza il pallone.
Lo streaming è morto, l’archivio degli mp3 vuoto e anche la cassetta è inspiegabilmente intonsa. Non ci sono tracce della nostra prima esperienza da deejay: in poche parole abbiamo giocato a fare gli speaker, come quando eravamo bambini. Con la differenza che loro almeno la registrazione la fanno.
Ma c’è anche un’altra differenza, per nulla secondaria: Venerdì prossimo, alle 9 sui 103.1 FM a Bologna e dintorni, ci riproviamo. E stavolta, magari, porto il pallone da casa.
lafagotta non mancherà, questo venerdì!
andrea ti ha telefonato albertino?????????’
ma tu sei Albertino!!!!
non cedo neanche se mi da paoletta, la pina e la panicucci come schiave per tutto l’anno. sono uno intergerrimo io, che credete
con molella alla regia, e` dj la vita mia
mi ha telefonato albertino terrorizzato, ha detto che se non gli fate concorrenza è anche disposto a prestarvi molella per farvi regia
in bocca al lupo dj inkiostro.Nel mio piccolissimo vanto anche io una pseudoesperienza radifonica : nome del programma Radio Maria, radio dell’università ISCTE di Lisboa a circuito chiuso.Mi divertii parecchio, era l’anno dei mondiali, quelli del 98.cià
CORAGGIO RAGAZZI!!
Il post trasuda entusiasmo…spero di sentirvi presto!
anche pinktronica sta per debuttare in radio..su fujiko 94.7…anche se io non sono proprio un debuttante con più di 10 anni di radio alle spalle, ma se vi raccontassi i miei esordi su città del capo pensereste di aver giocato la finale di un mondiale…