Se non è destino questo
Catena di eventi casuali. Ci siamo visti alle 9.15 e non alle 9 («non ho voglia di partire così presto»), lei ha ricevuto una telefonata pallosa subito prima di uscire, e ha fatto tardi, così si è scordata di prendere una cassetta per l’autoradio, ed è stata costretta ad ascoltare la radio, è capitata su RadioUno, ed il suo grande amore per Jeff Buckley ha fatto sì che la sua attenzione fosse attirata dal bravo cantautore acustico che stava suonando in quel momento. E’ salita nella mia macchina, mi ha detto di cercare RadioUno; io ho tolto la cassetta degli Smiths e, grazie all’RDS, ho subito trovato la frequenza giusta. Ho pensato Questo è bravo, le ho chiesto chi era, lei non aveva capito bene il nome, qualcosa come ‘Taria’ o simili, allora io ho capito che era il famoso Terje Nordgarden, cantautore norvegese di cui si dicono meraviglie (ne parlava anche Lucertola, ma non ho il tempo di cercare il link, saranno passati mesi), il cui disco d’esordio è stato prodotto dall’ineffabile Paolo Benvegnù (Scisma). Siamo arrivati, abbiamo parcheggiato, ma siamo rimasti in macchina per un’altra mezz’ora, per sentire tutto il live voce-e-chitarra di questo tizio niente male, al che io ho detto «Mi piace molto, appena posso vado ai Tasti Neri e me lo compro». Se non è destino questo.
Mitico Terje!! L’avrò visto almeno quattro volte all’Acquaragia…
E’ come una cosa che mi è successa a settembre e si è ri-destinata in questi giorni.