Come ti cucino la serata
In effetti è cominciata cucinando: taglia i peperoni, pela le patate, attento alle uova sode che devono bollire pianissimo, qualcuno mi dia una mano con questo frullatore e senti un po’ questa canzone dell’album nuovo di Elio. Ad un certo punto volavano i coltelli, e non solo metaforicamente; fortuna che c’era Pet Sounds in sottofondo a raffreddare gli animi. Alla fine il gazpacho alentejano era ottimo, e il baccalà era da urlo: onore alla cuoca ed alla sua squadra. Altri ingredienti sparsi: una maglietta da rugby (quante volte ve lo devo dire, non era da rugby), l’ottima compagnia (ma era scontato, no?), e la tappa successiva, una festa ispano-americana -non nel senso di messico e portorico ma proprio di festa spagnola E americana- in cui l’indiscusso protagonista è stato un lime (ed il melone alla vodka, aggiungerei io), e che è stata attraversata e superata dall’allegra ed ondeggiante comitiva senza lasciare tracce.
Finale di serata in una bella casa (sì, quella bella casa) di via Santo Stefano, spalmati sul divano a chiacchierare e bere birra, con il lettore che, dopo una paziente opera di convincimento, ha deciso di accettare e suonare in sottofondo un mio nastrone ‘casualmente’ presente in casa. Dopo i primi insulti (ma cos’è ‘sta roba? musica da blogger?), il pubblico è stato conquistato dai Kings of Convenience (qualcuno ha persino detto della loro versione di Manhattan Skyline ‘ma non è tanto triste’), non è riuscito a non canticchiare gli Scisma, i Notwist e Badly Drawn Boy, mi ha chiesto chi fossero questi sconosciuti Postal Service chè Sleeping In è così carina ed ha finito profondendosi in sperticate lodi alla voce di Mark Sandman. Inserire in mezzo lotte intestine per conquistarsi una posto nel divano, un massaggio ai piedi (un’arte sottovalutata, lo dico sempre), dei galletti del Mulino Bianco, qualcuno che si appisola in un angolo e cuocere tutto fino alle 4 nella calda notte bolognese. Risultato garantito.
leggo scisma…e piango…
da urlo