Il Cinese e turtlèin
E’ una notizia di qualche giorno fa, ma ci ho messo un po’ a digerirla: Sergio Cofferati sarà il candidato dell’Ulivo per la poltrona di sindaco di Bologna.
Prima reazione: Che bello! Stavolta vinciamo.
Seconda reazione: Ma non è un po’ sprecato come sindaco? L’anno scorso ad un comizio è riuscito a smuovere ed infervorare anche me, notoriamente piuttosto impermeabile alla retorica politica di piazza. Un altro po’ e mi sarei avvolto in una bandiera dell’URRS cantando L’internazionale…
Terza reazione: Tanto non gli avrebbero mai permesso di realizzare qualcosa, e un personaggio del genere, con dei principi, è davvero troppo estraneo al mondo politico per durare al governo. Molto meglio conentrarsi sul locale, al contatto col cittadino, dove puoi raggiungere obiettivi concreti senza dover litigare con tutti i partitucoli che vogliono spartirsi le poltrone. E se non altro, se vince, potrà bloccare il progetto assolutamente folle della metropolitana bolognese.
Basta che non mi sostituisce i tortellini col cibo cinese, però, perchè a quel punto è quasi meglio il macellaio Guazzaloca…
[altamente metaforico, leggeteci quello che volete]
peccato, avrei visto bene il cinese e prodi alla guida del prossimo ulivo.
Si, vabbè, URSS… E’ che ieri sera come forse si è capito non c’ero molto con la testa… :)
beh, se riesce persino a farti avvolgere nella bandiera di un paese immaginario come l’urrs (unione delle repubbliche refrigerate sovietiche?)…
E’ già stato molto criticato per avere versato un cucchiaio di vino nel brodo, come fanno dalle sue parti. Si preannuncia una succulenta campagna elettorale piena di polemiche gastronomiche…