sabato, 31/05/2003

nessun titolo

Colpirne 1 per educarne 100
Leggo su Il Mappamondo che su Repubblica c’è un’intervista al già famoso maresciallo della Guardia di Finanza che sta conducendo l’indagine sugli utenti del file-sharing di cui si parlava ieri. Non si capisce ancora chi siano esattamente i tremila indagati citati dal famoso articolo da cui è partito tutto: si parla di unità di grandezza diverse e di gente con 120 giga di mp3, quindi pare di capire che non si stiano perseguendo utenti comuni.
Quel che è certo è che ora la percezione delle cose cambierà: scambiare file coperti da copyright è reato, e benchè sia quasi impossibile dununciare tutti quelli che lo fanno, questo è tecnicamente possibile. Il succo di un’operazione simile quindi sembra questo: colpirne 1 per educarne 100, come diceva qualcuno non esattamente democratico. Se questo segnerà la fine dello scambio di file in Italia o meno lo vedremo solo sulla lunga distanza. Dubito, comunque, visto che non siamo un paese in cui il senso della legalità sia così diffuso. Basta vedere chi ci governa.
Qui -sempre dal forum di Punto Informatico, dove in 24 ore sono stati postati 750 commenti alla notizia- il punto della situazione.



Un commento a “nessun titolo”:

  1. utente anonimo ha detto:

    non è reato, lo ho appurato proprio leggendo pi,
    lo sharing (essenza di internet) è salvo basta che non fai compravendita (ovvio) e che non ci sia software proprietario. Hai sottolineato bene “la percezione delle cose” a questo mirava la campagna mediatica.E poi non è possibile che qualcuno (GDF) si metta a scandagliare gli hard disk senza un mandato.
    Per dirla alla chuck d ” è come se uno volesse fermare la pioggia con le mani”
    ciao
    ps
    è arrivato waste, p2p con chiave crittografica a prova di utente paranoico