Come pensano le donne?
Ieri sera, tra i 9 milioni di spettatori che hanno guardato What women want c’ero anch’io. L’avevo già visto, eppure non sono riuscito a sottrarmi: l’idea di leggere i pensieri delle donne è troppo esaltante -e, al contempo, terrorizzante- per resistere. Che poi si tratti di una commedia hollywoodiana, con tutti gli stereotipi e l’happy end del caso, questo è messo in conto fin da quando compare sullo schermo il bel faccino di Mel Gibson. Quel che è certo è che, con alla base un’idea simile, con tutti gli inevitabili deliri di onnipotenza connessi, ogni spettatore maschile non può che godere davanti ai mille modi di sfruttare un talento come quello del protagonista. A prescindere dalla qualità del film.
Però (deformazione professionale, probabilmente), non riesco a non storcere il naso per la concezione di pensiero su cui si basa il film. I personaggi pensano come se parlassero: in modo verbale e lineare, come nei balloon di riflessione in un fumetto. E’ ovvio che la realtà è ben diversa, basta il numero di neuroni a testimoniare l’intricatezza di connessioni, sinapsi, rappresentazioni mentali e compagnia bella. E’ però anche ovvio che la complessità del pensiero è impossibile da rendere; ciò non toglie che ci si potesse sforzare un po’ di più, magari approfittandone per arricchire il plot e sperimentare su testi e immagini. Peccato che sperimentare sia parola assai invisa ai boss di Hollywood…oppure vogliono farci credere che le donne pensano così..?
Beh, pur disprezzando il filone “vacanze di…(metticene uno a caso)”, se parliamo di battute, il paragone secondo me non esiste proprio; saranno dei cazzoni ma boldidesicavanzina nell’oceano di fesserie, qualcuna la azzeccano. Il problema di “c’è posta per te”, è stato l’inserimento nel genere commedia: se l’avessero catalogato sotto “fantascienza diabetica con dialoghi per sottosviluppati” non mi avrebbe fottuto….
anche io e la mia ragazza l’abbiamo visto e ci siamo pure divertiti. L’obiezione che facevo anch’io però è che l’essere umano senziente generalmente pensa in modo continuato, durante la veglia, senza imbarazzanti pause di un quarto d’ora tra un’asserzione mentale e l’altra. Questa almeno è l’idea che mi sono fatto io. la mia ragazza suggeriva che il film trattasse di esoteriche pratiche di meditazione zen che si sono di recente massificate nella popolazione femminile in america , io ho suggerito invece che l’inaccettabile opinione della produzione fosse che mediamente le donne americane hanno il quoziente intellettivo di homer simpson, un film neurologicamente sessista. Però la contrapposizione fra gesti, espressioni repentine dei volti, azioni scapestrate, turbamenti profondi ed imbarazzi (tutte cose di cui è normalmente generosa la commedia sentimentale hollywoodiana) e questa estrema semplicità di pensieri è molto divertente…. forse anche commovente…le bufere della vita e i suoi tormenti con la toccante inconsapevolezza dei suoi protagonisti, tutto scorre… ma forse addiritura cronenberg-deleuzianamente allucinatorio: l’inconsapevolezza dei corpi vissuti, così consapevolmente narrata dallo sguardo apollineo e compassionevole del regista. Sì sì solo adesso mi rendo conto che what women want è un film geniale …
ho almeno 1000 film molto peggiori che mi vengono in mente….a partire da BoldiDeSicaVanzina per arrivare a un sacco di filmoni d’azione americana… I 2 film in questione quanto meno hanno qualche bella idea e alcune battute riuscite…
“what women want” si gioca con “c’è posta per te” (anzi no, il 2° è inarrivabile) la palma di film più inutile e stupido della storia del cinema
max
A me questo film non è mai piaciuto molto; non fa sbellicare dalle risate come prometteva il trailer ai tempi della sua uscita nelle sale cinematografiche e non sfrutta le potenzialità dell’idea su cui si basa. Sono rimasta negativamente sorpresa quando ho saputo che il regista è una donna… anche perché mi era sembrato che il modo di pensare delle donne nel film rappresentasse proprio l’idea che hanno gli uomini di come sia il pensiero femminile. :p
Forse forse come resa del pensiero, quello silenzioso che rimbalza tra un neurone e l’altro, erano più avanti i film muti ;)
_a.
[Anonima Splinderiana???]