La mia rivolzione a colpi di grazie
Appena tornato dal concerto di Marco Parente all’Estragon. Il miglior cantautore giovane italiano? Fose no, ma certamente il miglior cantautore trasparente. Melodie eteree, canzoni splendide e destrutturate ed arrangiamenti curatissimi. Strumentazione raffinata (soprattutto chitarra acustica, pianoforte e tanti, tantissimi fiati), con il rock che resta dietro l’angolo senza fare quasi mai capolino. Sopratutto, una voce buckelyana da brividi ed una capacità interpretativa sopra la media. Peccato che la scaletta privilegi solo l’ultimo album Trasparente, quasi ignorando il bellissimo debutto Eppur non basta. Ma, si sa, in questi casi non si può accontentare tutti, no?
vero. l’ho ascoltato al meeting delle etichette indipendenti di faenza l’anno scorso, più di tutto mi piace come usa la voce e i testi, come in Fantasmi per adulti.