A proposito di A proposito di Schmidt
Sono stato, per l’ennesima volta, truffato da un trailer. Sarà capitato a tutti almeno una volta: il trailer di un film promette battute a raffica e ci si trova davanti ad un film noiosissimo, oppure promette atmosfere rarefatte e meditative e mantiene intrecci banali. E’ che, almeno io, mi scordo troppo spesso che il trailer -come le quarte di copertina dei libri, o i servizi di Mollica al Tg- non è altro che una forma di pubblicità, per nulla diverso dallo spot degli assorbenti. Sono abituato a credere a quello che dice, e le mie tecniche di ermeneutica in questo campo non sono così sviluppate.
A proposito di A proposito di Schmidt, il trailer presenta un film brillante e sarcastico, una variazione sul tema Qualcosa è cambiato, con battute brillanti e un Jack Nicholson enorme. Beh, di tutte queste promesse l’unica mantenuta è Jack Nicholson. Il film è lento oltre ogni misura, in parte scontato, ed esistenzialmente tristissimo. Non che questi siano crimini, ma quando si val al cinema aspettandosi una commedia lo shock è inevitabile. Mi sento truffato, anche se temo che questo non impedirà che io venga truffato di nuovo. Ad esempio, il trailer di Muccino…
E già, penso proprio di sì, forse rimarrai deluso anche dal film di Muccino… poi dipende da quello che ti aspetti.