Come sono diventato stupido
Il titolo mi ha attratto subito. Ero alla Feltrinelli, e a ben vedere non stavo cercando un libro da comprare. Ma il titolo ha attirato subito la mia attenzione e, benchè non avessi mai sentito nominare il suo autore, non sono riuscito ad uscire dalla libreria senza la mia copia di Come sono diventato stupido di Martin Page in mano.
Una volta ho letto in un’intervista a Nick Hornby che il come all’inizio del titolo, nel suo caso in Come diventare buoni, gli aveva fatto vendere qualche migliaio di copie in più. Tutti sono in cerca di soluzioni, istruzioni e suggerimenti per la loro vita -anche se non sempre lo ammettono- e il come del titolo suggerisce proprio quello. Ovvero che si tratta del genere di libro che è in grado di cambiarti la vita.
Come sono diventato stupido racconta la storia di Antoine, un ragazzo che, dopo aver tentato in vari modi di raggiungere la felicità -senza riuscirci, a causa della sua intelligenza e dell’eccesso di pensiero- decide di diventare stupido. Non vado oltre nel racconto, perchè non ne vale davvero la pena. Speravo, visto la storia grottesca, che si trattasse di un libro acuto ed intelligente, a dispetto del titolo, e che trattasse il tema azione/pensiero, successo nella vita/eccesso di seghe mentali con ironia e perspicacia. Ma mi sbagliavo. Come sono diventato stupido è per lo più un’accozzaglia di luoghi comuni, con una trama che non sta in piedi, personaggi malamente abbozzati e un finale di una superficialità tale da far accapponare la pelle (meriterebbe di essere citato interamente tanto è brutto…ma temo sia una violazione di copyright). Un libro che non avrebbe meritato la pubblicazione, figuriamoci la traduzione. Ed io l’ho pure comprato.
Come sono stato stupido.